Arriva a Roma la mostra "Bianco Modigliani"

"Donna dagli occhi blu" sarà esposto per la prima volta nella Capitale, dopo quasi un secolo dalla sua realizzazione.
Un ritratto mai visto in Italia, dipinto nel 1917 finalmente arriverà nella città dei sette colli.

Il 15 luglio sarà inaugurata la mostra 'Bianco Modigliani', al Palazzo Taverna, sotto l'organizzazione del Modigliani Institut. L'opera principe della manifestazione sarà proprio la "Donna dagli occhi blu", il Presidente dell'istituto Christian Parisot "Il dipinto è il ritratto di Lunia Czorowska ed è stato realizzato durante un viaggio che l'artista livornese fece in Costa Azzurra nel 1917″.

Il dipinto di pregievole fattura spicca per la tecnica, usata da Modigliani solo in alcune circostanze, creando quel "pregievole iride blu ghiaccio che spicca sul bianco".

"La mostra di Palazzo Taverna, presenta altre due opere dell'artista, la 'Jeune femme a' la guimpe blanche, Simone Thiroux' (1918) e 'L'uomo coi baffì (1900), propone un interessante percorso fra i documenti degli Archivi Modigliani e le opere conservate nel Museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia 1735, fra cui alcune realizzazioni artistiche di Giò Ponti, mai esposte prima nella capitale".

Le sue celebri sculture filiformi, surrealiste a confronto con i capolavori di Raffaello, Bernini, Canova, Caravaggio, alla Galleria Borghese a Roma.

Alberto Giacometti (1901-1966) è riuscito a rendere visibile l'essenza della realtà che si nasconde dietro l'apparenza. Un diluvio di busti, uomini che camminano, nudi femminili in piedi con le figure scarnificate. Il vero soggetto delle sue sculture, infatti, non era la figura umana, ma l'ombra che essa proietta.

Giacometti piaceva molto ai grandi artisti e agli intellettuali dei suoi tempi. Per il filosofo Sartre le sue sculture erano una perfetta metafora visiva dell'uomoesistenzialista, come un'anima spogliata da tutti i veli sociali, spirituali e metafisici che la proteggono.
Jean Genet descrisse le sue opere come un'emozionante groviglio di curve, virgole e cerchi, mentre per Pablo Picasso una scultura di Giacometti è ciò che rimane quando la mente ha dimenticato tutti i dettagli.

Fino all' 11 marzo 2014 quaranta sue sculture sono esposte nel lussuoso palazzo del cardinale Scipione Borghese a Roma accanto a quattro celebri marmi scolpiti da Giovan Lorenzo Bernini e al famoso nudo di Paolina Bonaparte realizzato da Antonio Canova. Infine si confronteranno anche con i capolavori del Caravaggio e dipinti diRaffaello, Antonello da Messina, Sandro Botticelli, Correggio e Tiziano.

Nel 2010 uno dei bronzi più conosciuti di Giacometti, L'homme qui marchè I (raffigurato anche sulle banconote da 100 franchi svizzeri) è diventata la scultura più costosa di tutti i tempi ed è stata aggiudicata da Sotheby's a Londra al prezzo record di 104 milioni di dollari.

La vita come l'arte di Alberto Giacometti sono sempre state avvolte nel mito. Durante la seconda guerra mondiale si rifugiò nella sua amata Svizzera e solo nel 1945 tornò nel suo studio a Parigi. Continuò fino alla fine a ritrarre sempre le stesse persone , il fratello Diego e la sorella Ottilia, la moglie Annette e il figlio Silvio, il fotografo Eli Lotar e il professore di filosofia Isaku Yanaihara. Perchè, diceva, "l'arte mi interessa davvero molto, ma la verità mi appassiona infinitamente di più ".

Giacometti - La scultura. Roma,
Galleria Borghese - tel. 06-32810
Fino all 11 marzo 2014

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AUGUSTO

Posted on 6 gennaio 2014 by marthy

AUGUSTO, Rinascimento Imperiale.

Roma, duemila anni fa.
Il figlio adottivo di Cesare è protagonista di una mostra di storia e di storie, ambientata all'inizio dell'impero.

Di lui, l'Imperatore della pax e della pietas, già romanzato dagli storici suoi contemporanei, sappiamo tanto, e vediamo ora statue, ritratti, arredi domestici, insieme a gioielli, argenti, cammei e oggetti.

200 opere che raccontano il suo lungo principato e il formarsi di un nuovo linguaggio artistico.

Augusto
Roma, Scuderie del Quirinale, www.scuderiequirinale.it
Fino al 9 febbraio 2014.

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I capolavori di TIZIANO a Roma

Posted on 24 aprile 2013 by marthy

Sono ben quaranta i capolavori di Tiziano che si riuniscono a Roma alle Scuderie del Quirinale fino al 16 giugno.

Il Concerto e la Bella di Palazzo Pitti, la Flora degli Uffizi, la Pala Gozzi di Ancona, il Ritratto di Paolo III, la Danae di Capodimonte, l'Autoritratto del Prado.

Per ricostruire, decennio per decennio, l'evoluzione della sua pennellata, il senso del colore, la rivoluzione nel ritratto.

Pennellate da Maestro
Roma, Scuderie del Quirinale - tel. 06-39967500
Fino al 16 giugno

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TIZIANO Scuderie del Quirinale - Roma

Posted on 7 marzo 2013 by marthy

Sono ben 40 capolavori di Tiziano Vecellio riuniti alle Scuderie del Quirinale a Roma.

Questo eccezionale insieme di tele viene dai più grandi musei d'Europa e saranno esposte fino al 16 giugno 2013.

Ecco alcuni dei più noti lavori : "Flora " degli Uffizi , " Pala Gozzi " di Ancona , " Danae " di Capodimonte, " Uomo con il guanto " del Louvre, " Autoritratto " del Prado, "Scorticamento di Marsia " di Kromeriz.

Una galleria di quadri veneziani per comprendere al meglio l'influenza dell'arte regionale del '500 puntando i riflettori sul suo ruolo innovativo e cercare di approfondire i legami tra autografi e opera di bottega, tra maestro e allievo.

Opere in cui il grande Maestro appare nella sua dimensione di pittore religioso e di ritrattista della nobiltà del tempo, un vero e proprio viaggio della visione in cui i quadri possono essere visti da vicino e da lontano come osservava Giorgio Vasari.

TIZIANO - Scuderie del Quirinale Roma
5 marzo - 16 giugno 2013
scuderiequirinale.it

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PIETER BRUEGHEL. Roma

Posted on 31 gennaio 2013 by marthy

Dal capostipite Pieter Brueghel il Vecchio ai cinque figli pittori

di Jan Brueghel il Giovane, nasce una mostra a Roma con cento

capolavori fimminghi mai visti tutti assieme.

150 anni di pittura incomparabile che ha cambiato la storia

dell'arte.

Roma - Chiostro del Bramante
www.chiostrodelbramante.it
Fino al 2 giugno

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VERMEER. IL SECOLO D'ORO DELL'ARTE OLANDESE....ROMA

Posted on 3 gennaio 2013 by marthy

Jan Vermeer (1632-1675) in mostra a Roma alle Scuderie del Quirinale fino al 20 gennaio.
Vermeer nella sua vita dipinse una quarantina di quadri di cui solo ventisei possono essere movimentati e nell'ultimo secolo solo tre mostre sono riuscite a proporre più di tre quadri. Ora in questo evento a Roma alle Scuderie del Quirinale sono riuniti ben otto dei suoi dipinti.

Benchè l'opera di Vermeer fosse sicuramente apprezzata dai conoscitori contemporanei dell'artista, la sua fama subì una lunga eclissi. La sua riscoperta moderna affonda le radici nell'interesse manifestato dagli artisti del realismo francese della metà dell'Ottocento e dai critici e scrittori come Th. Gautier, i fratelli Goncourt e M.Proust.

La mostra di Roma accompagna gli otto Vermeer con una cinquantina di opere di altri artisti olandesi del XVII secolo. Tra questi molti dei più vicini allo stile e alle scelte di genere dello stesso Vermeer, come G. Borch, F. van Mieris, G. Metsu, C. Fabritius, P. de Hooch : un mercato florido tutto destinato alle case della borghesia olandese.

Comunque nessuno come Vermeer fu capace di trasferire la quatidianità in una dimensione quasi metafisica, in un mondo a parte fatto di silenzio, astrazione e perfetto equilibrio.

Vermeer.Il secolo d'oro dell'arte olandese.
www.scuderiequirinale.it
tel. 06-39967500 Fino al 20 gennaio

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MODIGLIANI e LICINI...Palazzo dei Capitani Ascoli Piceno

Posted on 13 agosto 2012 by marthy

Il Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno ha inaugurato la grande Mostra Internazionale MODIGLIANI e LICINI - LA POESIA DEL SEGNO visitabile fino al 15 settembre.

La mostra è curata anche dal Prof. Christian Parisot direttore del " Modigliani Institut " di Roma. Sono circa 70 le opere in esposizione tra oli , sculture , disegni , grafiche e una serie di inediti importanti documenti provenienti " dall'Archivio Licini "

Tutto il materiale testimonia il percorso artistico e umano dei due grandi Maestri del Novecento che seppero rinnovare il linguaggio pittorico tradizionale mantenendo quel magico legame tra reale e infinito.

Modigliani e Licini condivisero l'inquietudine e la malinconia
delle curve e degli stacchi di colore....Modigliani trovò la sua massima espressione nel ritratto e in seguito nell'allungamento delle figure e Licini nei suoi tardi cieli senza orizzonte e negli sguardi ciechi....entrambi in un perfetto connubio tra arte e vita....

In questa mia opera rendo omaggio a Modigliani , Maestro Toscano.

Modigliani e Licini - "La poesia del Segno"
Palazzo dei Capitani - Piazza del Popolo- Ascoli Piceno Italia
( Tel 0736-244975 )

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ESPRESSIONI ETEROGENEE

Posted on 18 febbraio 2012 by marthy

Espressioni Eterogenee in mostra a Roma a Palazzo Margutta dal 25 febbraio al 3 marzo 2012.

Un confronto artistico tra tematiche e tecniche diverse per riflettere assieme sulle differenze delle tendenze pittoriche contemporanee, aprezzandone l'eterogeneità.

Tutti gli autori in esposizione presentano tecniche originali e temi differenti. Si va dall'arte surreale a quella astratta passando per opere in cui si evidenzia un uso del colore forte, deciso, talvolta inquieto che fa vibrare l'animo di chi lo osserva.

L'appuntamento per il vernissage è fissato per sabato 25 febbraio 2012 dalle ore 18 alle 22.

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CHI SIAMO

1970-1998 Un percorso dell"arte a Roma: lo Studio Soligo

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Tra i catalizzatori più rilevanti e interessanti per scoprire e misurare il polso della situazione artistica di Roma troviamo, fino a tempi recentissimi, le gallerie d"arte private. In questo senso la galleria è stata un luogo privilegiato, che si è affiancata ai musei e alle sedi pubbliche di esposizione, come occasione di un rapporto interpersonale che solo in un ambiente più raccolto e disponendo della continuità degli incontri si poteva instaurare. \r\n', '\r\n
A tal proposito, nell"agosto scorso abbiamo intervistato il titolare di una delle più attive gallerie d"arte contemporanea di Roma, Francesco Soligo, che ha rappresentato per quasi trent"anni, dal 1971 al 1998, tanti artisti che hanno contribuito a costruire la storia dell"arte recente. Quanto scriviamo è oggi una testimonianza rara e preziosa, giacché il gallerista romano ci ha lasciati prematuramente l"11 aprile 1999, all"età di soli 52 anni. Come tale la offriamo alla moglie e ai figli, che coraggiosamente continueranno il lavoro cui Soligo si è dedicato appassionatamente, operando scelte circostanziate e a volte problematiche. Scelte che hanno portato alla creazione di una realtà culturale che fin dai primi momenti si è inserita negli spazi "storici" della città, offrendo un grande contributo all"arte italiana.

Soligo ha aperto ufficialmente nel 1971 con una mostra di Giulio Turcato seguita subito da una di Mario Schifano, allora uno dei rappresentanti di spicco della "Scuola di Piazza del Popolo". La Galleria Soligo, da sempre situata in Via del Babuino 51 a Roma, si è posta così fin dall"inizio nel filone sperimentale di quanti sostenevano che le modifiche sostanziali vissute dall"arte in quegli anni non portavano alla morte di ogni forma espressiva, ma al contrario contenevano i germi di un nuovo modo di essere e di indagare il mondo 01. L"ambiente romano del periodo, inoltre, favoriva gli incontri e gli scambi tra intellettuali. Rammentiamo qui le innumerevoli feste e cene, spesso improvvisate, negli studi degli artisti in via Margutta e nelle case delle principesse romane, da Romana Adami a Marta Marzotto, fino al barone Franchetti; veri e propri cenacoli dove il mondo dell"arte si riuniva. Vi si incontravano il poeta, il pittore, l"attore, o molti registi cinematografici. Perfino in alcune osterie, come quella di Naride e Cesare Menghi, si incontravano regolarmente Mafai, Consagra, Omiccioli, Corpora, Scarpitta, Leoncillo, Carla Accardi col marito Totò Sanfilippo e Turcato. Così come "Da Cesaretto", frequentata, tra gli altri, da Sandro Penna, Achille Perilli e Gabriele Baldini 02.

Soligo è stato testimone di questo clima fin da ragazzo, quando passava per lo studio di Afro, amico di famiglia, e vi trovava una festa a inviti spontanei, o di Turcato, dove si erano riuniti Dorazio, Corpora, registi e attori. E nel suo modo di essere ha cercato di assorbire gli elementi di novità dell"epoca e li ha convogliati, fortunatamente non unico a Roma, nella sua galleria, creando un cenacolo di intellettuali che ha nutrito quattro generazioni di artisti, a lui legati da un rapporto di amicizia e stima reciproca. All"inizio furono infatti Corpora e Afro a presentargli l"uno Dorazio, l"altro il pittore genovese Emilio Scanavino, consigliandolo affettuosamente nei primi passi da gallerista. Una volta conosciuto Schifano, poi, che gli presentò a sua volta Festa e Angeli, Soligo scelse di seguire la via dei giovani, suoi coetanei, per un rapporto paritario di scoperta dell"arte, nella prospettiva di un lavoro comune. Un lavoro che si è svolto prevalentemente con i pittori, giacché Roma - ci ha spiegato Franco ñ "è sempre stata afflitta, purtroppo, dall"isolamento volontario di ogni gallerista rispetto ai colleghi, in una ricerca parallela e solitaria pur nel rispetto e nella stima reciproca". Al rapporto personale e di collaborazione con gli artisti, di contro, il mercante romano è rimasto fedele fino ad oggi facendone un parametro fisso di interlocuzione e di dialogo, al punto da non indirizzare la galleria verso una linea particolare, ma solo verso l"area della pittura d"avanguardia, con una predilezione, quindi, per l"arte aniconica.

Il suo criterio di scelta degli autori da trattare si è sempre basato sulla corrispondenza tra la persona e le motivazioni interiori dell"opera. L"incontro con Giulio Turcato ne è un esempio. Quell"´uomo di intelletto continuoª lo ha coinvolto infatti nel gioco della pittura, suggerendo continuamente nuovi spunti e significati. Da questo incontro nacque un"amicizia profonda che convinse la diffidente moglie del pittore, Vana Caruso, a lasciarlo viaggiare da solo con il gallerista, pur esortando caldamente quest"ultimo a limitare gli eccessi del bere e del fumare del consorte.

Riguardo al rapporto tra artisti, invece, aneddoti ormai famosi ci raccontano il clima che si viveva solo vent"anni fa. Sempre Turcato, per esempio, era convinto che una volta, a Venezia, Emilio Vedova, suo compagno d"accademia e acerrimo rivale, avesse pagato due figuri per buttarlo in un canale, mentre con tutta probabilità era stato Turcato stesso che, in preda ai fumi dell"alcol, vi era caduto da solo. Allo stesso modo rimase famosa la storia di Afro che aveva lasciato il suo studio ai due pittori veneti, ritrovandolo poi come un campo di battaglia, tra una poltrona Frau distrutta, perché ne avevano usato la pelle per ripararsi le scarpe, e il water otturato dai tubetti di colore. Erano storie di apparenti gelosie e rivalità nutrite più da scherzi goliardici che da una reale ostilità professionale. Come è accaduto - altro aneddoto divertente - ad Aldo Mondino in occasione della sua prima mostra a "La Salita" di Liverani, quando all"inaugurazione trovò i suoi quadri spostati in strada perché considerato un intruso dagli artisti della galleria. All"epoca, il confronto-scontro si articolava sul piano prevalentemente culturale e tecnico, nato da lunghe discussioni negli studi, per un consapevole rinnovamento del linguaggio. Oggi, invece, una ancor più forte competizione tra colleghi si unisce all"isolamento volontario dovuto anche a radicali cambiamenti del "sistema": la crisi delle gallerie e lo sviluppo televisivo del mercato.

La fase della Scuola di Piazza del Popolo, arricchitasi nel tempo con le presenze di Renato Mambor e Cesare Tacchi, proseguì con la seconda generazione di pittori con cui Soligo propose diverse novità di ricerca: già nel 1976 presero parte alla sua cerchia Costantino Marino e Nicola Maria Martino, che gli erano stati presentati da Montanarini, allora direttore dell"Accademia di Belle Arti di Roma. Martino, con la sua particolare poesia visiva e le affinità di carattere, fu più vicino al gallerista romano presentandogli alcuni suoi allievi, tra i quali Alberto Parres, autore che Soligo segue tuttora nell"evoluzione della ricerca, improntata su un tipo di gestualità che recupera in chiave pittorica tendenze postinformali sulla scia di una personale riflessione.

Un"altra presenza che lavora ancora oggi nella galleria è Cesare Berlingeri, introdotto nel 1978 da Ciccio Alliata, nobile siciliano che lo ospitava nelle serate culturali a Monreale. Berlingeri, all"epoca, usava una pittura alla Tàpies, ma già in quelle opere, concepite come piccoli progetti tela su tela giocati sulle trasparenze, si intravedevano gli sviluppi futuri, consolidatisi, poi, con le famose "Piegature" in chiave più concettuale. Successivamente, con Esteban Villalta Marzi, si aggiunse alla linea della galleria una ricerca espressiva permeata da un cromatismo molto acceso che utilizzava, per fotografare la realtà contemporanea, il linguaggio stilizzato dei Cartoons, in una sorta di Pop Art tutta italiana.
Durante gli anni Ottanta il nuovo gruppo trovò nello Studio Soligo quel punto di aggregazione che era progressivamente mancato nei salotti della capitale. Nel frattempo continuò anche l"attività espositiva di Schifano, Angeli e Festa (di cui Soligo ha curato l"archivio storico) e i maestri della generazione precedente. In questo decennio persisteva ancora la curiosità del pubblico e resisteva l"evento ëinaugurazione", riunendo artisti, personaggi conosciuti, fotografi, critici, giornalisti specializzati. E" negli anni Novanta, invece, che si è avvertito maggiormente il declino della "cultura" della galleria in quanto tale. Pur in questo clima di difficile transizione, Soligo ha inserito nel suo gruppo un altro pittore, Fabrizio Campanella, che ha proposto un"ulteriore concezione della forma in un"opera strutturalmente e cromaticamente calibrata, nel vigore prorompente di ritmi visivi sinesteticamente affini alla musicalità.

Laura Turco Liveri

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INVITI, PUBBLICITÀ E ARTICOLI PER MOSTRE ALLO STUDIO SOLIGO

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1972
Cosimo Monticchio, Galleria «Soligo», 22.5-7.6.1972, inaugurazione 22.5 ore 19
Mario Schifano, 20 dicembre 1972-20 gennaio 1973. Galleria Soligo, scritti di Elio Mercuri, Vito Riviello
1977
Antonino Virduzzo, dal 26 novembre 1977, inaugurazione sabato 26 novembre, ore 18,30, galleria soligo, via del babuino 51, catalogo in galleria
1979
Carlo Carchietti, 9-24 marzo 1979. Galleria Soligo, inaugurazione ven. 9.3 ore 18
Lynn Hally, 15-30.6.1979, Galleria Soligo, inaugurazione venerdì 15 ore 19
1980
Cesar Cofone, dal 12 giugno 1980, ore 18,30
1981
"Flash Art", s.i.a., n. 101, Milano, gennaio-febbraio 1981, p. 6, machette: Gianstefano Burattoni, dicembre 1980-gennaio 1981, Nicola Maria Martino, febbraio -marzo 1981, Comunicazioni Visive 79, senza foto
"Flash Art", s.i.a., n. 102, Milano, marzo-aprile 1981, p. 21, machette: Itaolo Mussa, Nicola Martino, Edizioni Soligo Roma 1981, CV 79; N. Martino, Grande mare, 1981, particolare
"Flash Art", s.i.a., n. 103, Milano, maggio 1981, p. 10, machette mezza pagina: Tano Festa, maggio/giugno, "in occasione della mostra verrà pubblicato un volume sulle opere recenti di Tano Festa. Edizioni Soligo", CV79
"Flash Art", s.i.a., n. 104, Milano, estate 1981, p. 23, machette: Nicola Martino, CV 79; N. Martino, Penelope, 1980, cm 180×180, particolare, foto Capone e Gianvenuti; p. 23, Comunicazioni Visive 79, in permanenza opere di Tano Festa, Nicola Martino, Daniel Boudinet, Gianstefano Burattoni, Italo Bressan, Cesar Cofone, Alberto PArres
Mario Schifano. Cosmesi, da ven. 6 novembre 1981, ore 18,30. Studio Soligo 79 (CV79)
1983
"Flash Art", a. XVI, n. 114, Milano, giugno 1983, p. 65, recensione, s.i.date: Giovanni Iovine, Mafonso. Soligo Cv79, citazioni di Sandra Orienti, foto Mafonso, Senza titolo, 1983, tecnica mista, cm 120×80
"Passare di notte velocemente", il tempo di una sosta, il luogo di una mostra, 21 ottobre-15 novembre 1983, inaugurazione 21 ottobre ore 21. Studio Soligo. Swami Deva Tarshito, Ma Dyan Shama, Maria Vittoria Liso (gruppo speciale); collaborazione di Claudia Chiaffarata, Eugenia Paulicelli. Oggetti esposti: Mercedes, letto, 1982; Recenti rovine, frammento luminoso, 1983; Uhr, contenitore, 1981. (Comunicato stampa con commento sulla mostra)
Capannone Molière. Beirut km, inaugurazione 12 luglio1983, ore 20. Studio Soligo c.v.79
"Flash Art", a. XVII, n. 117, Milano, dicembre 1983-gennaio 1984, p. 73, machette a tutta pagina: Giancarlo Gorsenio, 18 novembre-18 dicembre 1983, Studio Soligo CV 79, in collaborazione: Studio Ennesse, Milano; Foto Gorsenio, s. tit., olio sul tela, 1983, cm 90×70
1984
"Flash Art", a. XVII, n. 120, Milano, maggio 1984, p. XIV dello Speciale supplemento Informativo Flash Art 120: Francesco Gallo, Cesare Berlingeri, s. i. date; foto Berlingeri, Dettaglio, 1983, smalto su tela, cm 160×140
Tano Festa. The Day of the Birth, dal 2 novembre 1984. studio soligo
Mafonso. "Le grandi pietre del dopo 2000", dal 7 dicembre 1984. studio soligo
De natura rerum. Burattoni & Fouque - Enzo Pezzi, inaugurazione ven. 18 maggio 1984, studio soligo c.v.79
"Flash Art", s.i.a., n. 122, Milano, estate 1984, p. IV, Francesco Gallo, Primo Piano. Mafonso, foto opera Mafoso: da "I racconti solari del dopo 2000", 1984, nolio, acrilico e iuta su tela, cm 100×72, foto S. Eusepi; p. V, Tano Festa, foto opera Festa: Four Seasons, acrilico e coriandoli su tela, cm 220×140, foto S. Eusepi
1985
"Flash Art", s.i.a., n. 124, Milano, gennaio 1985, p. 12, machette a tutta pagina: Mafonso. "Le grandi pietre nel dopo 2000", nov. '84 Institut Français de Naples, dicembre 1984, studio francesco soligo, foto poera Mafonso: olio, acrilico e iuta su tela, cm 100×81, coll. Nota, Napoli ; p. 54, recensione: Giovanni Iovane, Tano Festa. Soligo, foto opera Festa: Ritratto di Gioacchino Belli, 1984, acrilico su tela, 160×130 cm. Mostra in cui costante è la figura di donna
Alberto Parres. Sputnik Story, inaugurazione ven. 8 febbraio 1985, ore 19,30. studio soligo
L'arte benedetta, a cura di Lorenzo Mango, inaugurazioni: 12 aprile 1985 con una mostra di Esteban Villalta Marzi e Alberto Manzi; 19 aprile 1985 Barbalato e Franco Giordano; 2 maggio 1985 Lino Fiorito e Massimo Mazzocchi. studio francesco soligo cv 79 (comunicato stampa con commento)
1986
(serie di mostre intitolate Un quadro...un capolavoro) studio soligo
Alvaro. Un quadro...un capolavoro, inaugurazione giov. 16 gennaio 1986, ore 18,30. Cocktail
Zevola. Un quadro...un capolavoro, inaugurazione mart. 11 febbraio 1986, ore 18,30
Casciello. Un quadro...un capolavoro, inaugurazione ven. 28 febbraio 1986, ore 18,30
"Flash Art", a. XIX, n. 131, Milano, marzo 1986, p. 86, machette a tutta pagina: Alberto Parres, Studio Soligo, s.i.date, foto Parres, Composizione in blu, 1985, olio su tela, cm 100×80
Thomas. Un quadro...un capolavoro, inaugurazione ven. 18 aprile 1986, ore 18,30
Christian Parisot. Un quadro...un capolavoro, inaugurazione giov. 22 maggio 1986, ore 18,30
[Tano Festa . Un quadro...un capolavoro, ? primavera, aprile-maggio??]
"Flash Art", a. XIX, n. 133, Milano, giugno 1986, p. 43, recensione: Barbara Tosi, Un quadro...un capolavoro. Studio Soligo, prima mostra Alvaro con "la sua grande tela enorme e delicata, primitiva e graffita, ma anche elegante e rarefatta,"; Zevola, "ritratto di profilo"; Angelo Casciello "totem infantile e primario" (foto opera Il Portatore delle pietre della rivoluzione, 1986, materiali diversi, cm 290x225x40, foto A. Spano); Bernard Thomas, "immagine come incisa sulla pietra, rassicurante perché nota, la genitrice lupa digrigna i denti [...]"; Christian Parisot con Caffè letterario, con sedia e tavolini vuoti.
1987
"Flash Art", s.i.a., n. 140, Milano, estate 1987, p. 114, avviso mostra, Studio Soligo, personale di Francesco Casorati fino al 30 luglio, grandi oli recenti su tela
"Flash Art", s.i.a., n. 141, Milano, novembre 1987, p. 13, machette a tutta pagina: Tano Festa. "Omaggio alla Catalogna", Galleria Gregoriana, "La Virginiana", Studio Soligo
Tano Festa. La Virginiana, inaugurazione lun. 2 novembre 1987, studio soligo. [mostra in due sedi, una studio soligo, l'altra, intitolata Omaggio alla Catalogna, alla Galleria Gregoriana, con catalogo unico. Ultima mostra di Tano Festa in vita]
1988
"Flash Art", s.i.a., n. 142, Milano, gennaio-febbraio 1988, p. 81, recensione: Cecilia Casorati, Tano Festa. Studio Soligo. La Gregoriana, Soligo dal 1981 tiene una personale di Festa ogni anno, testo di Francesco Gallo in catalogo (citazione), foto Festa, Don Chisciotte, 1987, acrilico su tela, cm 160×130; p. 104, machette a tutta pagina: Cesare Berlingeri. "Specchio rotto specchio", dicembre 1987-gennaio 1988, Studio Soligo, foto Berlingeri, Sei diciotto per ventiquattro, 1987, pigmenti su tela, cm 48×54
"Flash Art", s.i.a., n. 143, Milano, marzo-aprile 1988, p. 6, machette a tutta pagina: Mimmo Germanà, catalogo a cura di Francesco Gallo, marzo-aprile 1988, Studio Soligo, foto Germanà, Desiderio, 1988, acrilico + olio, cm 89×116
"Flash Art", s.i.a., n. 145, Milano, estate 1988, p. 15, machette a tutta pagina: preparazione del catalogo generale dell'opera di Tano Festa; p. 88: Giuditta Villa, Mimmo Germanà. Studio Soligo, recensione mostra Il guardiano dell'isola, lavori recentissimi, foto opera Il poeta pittore, 1988, olio su tela, cm 150×140
Alberto Parres. Naturalmente, inaugurazione merc. 9 novembre 1988, Studio Soligo, citaz. Di W. J. Evans-Wentz
"Flash Art", s.i.a., n. 147, Milano, dicembre 1988-gennaio 1989, p. 24, machette a tutta pagina, Alberto Parres. Naturalmente, Studio Soligo, novembre 1988, foto Parres, Dissoluzione interna, acrilico su tela, cm 190×175
1989
"Flash Art", s.i.a., n. 148, Milano, febbraio-marzo1989, p. 29, machette a tutta pagina: Bernard Thomas, Studio Soligo, dicembre 1988-gennaio 1989, foto [opera Thomas] Daniel Boudinet, Parigi; supplemento "Flash Art News", p. 22, Rossella Caruso, Alberto Parres. Studio Soligo, Roma, acrilici "fondo scuro uniforme, che ricopre le grandi tele, è suddiviso progressivamente. [...]"
Esteban Villalta Marzi, inaugurazione ven. 10 marzo 1989, ore 18,30, studio soligo
"Flash Art", s.i.a., n. 149, Milano, aprile-maggio1989, p. 33, machette a tutta pagina: Esteban Villalta Marzi, Studio Soligo, aprile 1989, foto Villalta, Senza titolo, 1989, acrilico su tela, cm 197×252, foto Capone; supplemento "Flash Art News", p. 10, Roberto Pinto, Bernard Thomas. Studio Soligo, Roma
"Flash Art", s.i.a., n. 150, Milano, giugno 1989, p. 102, recensione: Barbara Tosi, Esteban Villalta Marzi. Studio Soligo, esposti 4 dipinti del ciclo delle grandi mani, foto Villalta, Senza titolo, 1989, acrilico su tela, cm 156×197
1990
"Flash Art", s.i.a., n. 154, Milano, febbraio-marzo 1990, p. 23, machette a tutta pagina: Cesare Berlingeri. "Nero-Bianco-Rosso-Bleu", a cura di F. Gallo, Ed. Fabbri, Galleria d'Arte Moderna Paternò (CT), gennaio-febbraio 1990, Studio Soligo, maggio 1990, foto Berlingeri Rosso e Ferro, 1989, Pigmento e ferro su tela, cm 160×210
"segno", a. XIV, n. 93, Pescara, aprile 1990, p. 6, machette a mezza pagina: Alberto Parres. "Atmosfera", aprile 1990, Studio Soligo, foto opera Parres, Tra stella e stella, 1990, acrilico su tela, cm 375×200; p. 17, red. "Achille Pace allo Studio Soligo"
B. Thomas, inaugurazione ven. 23 novembre 1990, ore 18,00, studio soligo
1991
"Juliet", s.i.a., n. 50, Trieste, dicembre 1990-gennaio 1991, p. 5, machette a tutta pagina: Bernard Thomas. "Concessions", novembre-dicembre, Studio Soligo, foto opera s.tit.
Tano Festa. "Opere scelte", inaugurazione ven. 13 dicembre 1991, ore 18,00, Studio Soligo
Gianstefano Burattoni. "Parco: sito numero quattro", inaugurazione ven. 1 marzo 1991, ore 18,00, Studio Soligo
"Flash Art", a. XXIV, n. 161, Milano, aprile-maggio 1991, p. 24, machette: Gianstefano Burattoni. "Parco: sito numero quattro", marzo 1991, Studio Soligo, foto Burattoni Ut poesis pictura
"segno", s.i.a., n. 104, Pescara, maggio 1991, p. 17, recensione red.: Notiziario/Cronache, sulla mostra di Esteban Villalta Marzi, Esplosioni sulla pelle, curata da Francesca Alfano Miglietti, opere grandi, foto opera Villalta, Senza titolo, 1991, acrilico e tecnica mista su tela, cm 200×150 (Studio Soligo, Roma)
"Juliet", s.i.a., n. 50, Trieste, dicembre 1990-gennaio 1991, p. 5, machette a tutta pagina: Cesare Berlingeri, aprile 1991, Studio Soligo, foto opera Berlingeri: Piegatura con angolo blu, 1990, pigmento su tela, cm 45×42
"Flash Art", a. XXIV, n. 162, Milano, giugno-luglio 1991, p. 58, machette: Luigi Faccioli, maggio-giugno 1991, Studio Soligo, foto Faccioli Il grande sogno, 1983, olio su tela, cm 100×130
Cesare Berlingeri. "Piegature", inaugurazione ven. 12 aprile 1991, ore 18,00, Studio Soligo
Alberto Parres. A fior di pelle. Io e lei, inaugurazione ven. 29 aprile 1991, ore 19,00, Santa Caterina da Siena, Studio Soligo. (con presentazione di Alberto Parres scritta per l'occasione)
Luigi Faccioli. "Il probabile", inaugurazione merc. 29 maggio 1991, ore 18,00, Studio Soligo
Esteban Villalta Marzi, inaugurazione ven. 10 maggio 1991, ore 19,30, studio soligo
"segno", s.i.a., n. 107/108, Pescara, ottobre-novembre 1991, p. 14, annuncio, personale "20+4 opere 91" dal 15.11 di Michelle Knoblauch, allo Studio Soligo
Michelle Knoblauch. "20+4 opere 91", inaugurazione ven. 15 novembre 1991, ore 18,00, Studio Soligo. Catalogo in galleria
"segno", s.i.a., n. 109, Pescara, dicembre 1991, p. 17, red., Roma, personale di Michelle Knoblauch, allo Studio Soligo; p. 21, machette a tutta pagina: Tano Festa sei opere scelte, dicembre-gennaio, Studio Soligo, foto opera Festa: Omaggio a Velasquez, 1972, smalto su tela, cm 160×130
1992
"Agravitazionale". Vito Bucciarelli Giovanni D'Agostino Raimondo Galeano Omar Aprile Ronda, inaugurazione ven. 31 gennaio 1992, ore 18,00, catalogo in galleria. (Con un commento di Antonio Gasbarrini)
"segno", s.i.a., n. 110, Pescara, gennaio 1992, p. 14, red., Roma, collettiva, a cura di Antonio Gasbarrini, con Omar Aprile Ronda, Vito Bucciarelli, Giovanni D'Agostino, Raimondo Galeano allo Studio Soligo; p. 35, Giuditta Villa, Studio Soligo/Roma. Michelle Knoblauch, personale di novembre, tecniche miste su carta di medio formato, brevissima introduzione al catalogo di Alain Anceau
Critica e documentazione, supplemento a "segno", s.i.a., n. 110, Pescara, gennaio 1992, p. 56, foto opera di Esteban Villalta Marzi, Senza titolo, 1991, tecnica mista su tela, cm 200×160 (courtesy Studio Soligo, Roma)
"Flash Art", a. XXV, n. 165, Milano, dicembre 1991-gennaio 1992, p. 35, machette a tutta pagina: Agravitazionale, Biella Atrium martedì 9 gennaio Omar Aprile Ronda-Vito Bucciarelli-Giovanni D'Agostino-Franco Fiorillo-Raimondo Galeano-Pino Mascia, Bologna Tenza giovedì 9 gennaio Omar Aprile Ronda-Vito Bucciarelli-Giovanni D'Agostino-Franco Fiorillo-Raimondo Galeano, Roma Soligo venerdì 10 gennaio 1992 Omar Aprile Ronda-Vito Bucciarelli-Giovanni D'Agostino-Raimondo Galeano, p. 36 Omar Aprile Ronda, elenco partecipazioni mostre
"Tema Celeste", s.i.a., n. 34, Milano, gennaio-marzo 1992, p. 23, machette a tutta pagina: Tano Festa. "De pictura", dicembre 1991-gennaio 1992, studio soligo, foto opera Festa: Portrait of Prince Clemente Aldobrandini, 1975
"segno", s.i.a., n. 111-112, Pescara, febbraio-marzo 1992, p. 18, red. sulla personale Aggressore/Aggredito di Alberto Parres, una'opera di cm 395×250 + "killers" quadretti in ferro e materiali di recupero, Studio Soligo, fino al 6 aprile
Alberto Parres. Aggressore/aggredito, inaugurazione ven. 6 marzo 1992, ore 18,00, Studio Soligo, "La mostra prosegue con un'opera dell'artista dopo le 21,30 al music-bar "Il dito al naso", Via del Fiume 4" [locale gestito da Luigi Faccioli]
Luigi Faccioli. Dalla Pittura alla Pittura. Il valore umanistico della soggettività, inaugurazione giov. 16 aprile 1992, ore 18,00, catalogo in galleria a cura di Paolo Balmas. "La mostra prosegue con un'opera dell'artista dopo le 21,30 al music-bar "Il dito al naso", Via del Fiume 4" [locale gestito da Luigi Faccioli]
"segno", s.i.a., n. 113-114, Pescara, aprile-maggio 1992, p. 18, articolo Lucia Spadano, A Firenze "la più bella d'Italia", citaz. Studio Soligo
1993
"Flash Art", a. XXVI, n. 171, Milano, dicembre 1992-gennaio 1993, p. 18, machette a tutta pagina: Omar Ronda. Vortice, febbraio 1993, Studio Soligo, foto Ronda, S.O.S., 1992, installazione (particolare), cm [sic] 11×3, Galleria Gianenzo Sperone Sperone/Roma. Pesci in plastica dipinta, foto Pirozzi/Roma
"Flash Art", a. XXVI, n. 174, Milano, aprile 1993, p. 7, machette a tutta pagina: Vasi d'arance, testi in catalogo di Tommaso Trini, Studio Soligo, maggio/giugno 1993, foto: 1993, acrilico su tela, cm 30×45, 1993, acrilico su tela, cm 30×35.
"15 artisti 2 galleristi e un critico sul vulcano", Stromboli, Casa Criscillo, Lazzaro di Ginostra (Sicilia), 25 luglio-25 agosto 1993 "Cesare Berlingeri, Maurizio Bertinetti, Clara Bonfiglio, Mariapia Borgnini, Gianstefano Burattoni, Giuliano Dal Molin, Raimondo Galeano, Fulvio Giannini, Iginio Iurilli, Mafonso, Edorado Manzoni [l'altro gallerista], Alberto Parres, Paola Pezzi, Omar Ronda, Francesco Soligo [il gallerista], Bernard Thomas, Tommaso Trini [il critico], Esteban Villalta Marzi"
1994
Ambrosini Galeano Santoli Zani. Ouroborus. Navigatori del cosmo. Universi variabili. Percezioni simultanee, inaugurazione ven. 14 gennaio 1994, ore 18,00, Studio Soligo, cataloghi in galleria [4 mostre in contemporanea, poi itineranti in ???]
"Flash Art", a. XXVII, n. 181, Milano, febbraio 1994, p. 6, machette a tutta pagina: Ambrosini-Galeano-Santoli-Zani, dal 14 gennaio 1994, Studio Soligo
Clara Bonfiglio. "La verità viene a galla", inaugurazione ven. 8 aprile 1994, ore 18,00, Studio Soligo, catalogo in galleria
"Flash Art", a. XXVII, n. 183, Milano, aprile 1994, p. 35, machette a tutta pagina: Cesare Berlingeri, aprile 1994, mudima, Milano, in collaborazione con Studio Soligo
Bananas Republik, inaugurazione mart. 31 maggio 1994, ore 19,00, Studio Soligo, opere del gruppo Cracking Art (Ronda, Nucara, Angi, Veronese, Kicco, Rizzetti)
Max Kreijn. "Bellissima rosa", inaugurazione giov. 27 ottobre 1994, ore 18,30, Studio Soligo, per L'Ottobre degli Olandesi, serie di mostre in diverse gallerie (Stefania Miscetti, Galleria Bonomo, Galleria S.A.L.E.S., Centro Luigi Di Sarro, Nova Associazione Culturale, Studio Bocchi, Il Ponte Contemporanea, Galleria del Cortile, Studio Soligo, Galleria Valentina Moncada, Planita) a cura di Jonathan Turner. Party all'Electronic Art Cafè, Pal. delle Esposizioni, Roof Garden merc. 26 ottobre 1992 ore 22,00-1,30. Con la collaborazione della Relae Ambasciata dei Paesi Bassi a Roma; Fondazione Mondriaan, Amsterdam; ING Sviluppo; Ministero degli Affari Esteri
Cesare Berlingeri. "Sette opere scelte", inaugurazione mart. 20 dicembre 1994, ore 18,00, Studio Soligo
1995
"Juliet", s.i.a., n. 70, Trieste, dicembre 1994-gennaio 1995, p. 10, machette a tutta pagina: "Roma Roma". Raimondo Galeano, a cura di Alice Rubbini, dal 10 febbraio 1995, Galleria Soligo, sfondo con particolare foto opera
"Juliet", s.i.a., n. 71, Trieste, febbraio-marzo, p. 63, recensione: Fabrizio Crisafulli, Roma, sull'Ottobre degli Olandesi, Max Kreijn allo Studio Soligo
Giampiero Podestà. "D.S.A.", a cura di Achille Bonito Oliva, 5-30 maggio 1995, ore 18,00, Studio Soligo
Raffaele Scaglione. "Colonne di cielo", a cura di Lucio Gabutti, inaugurazione merc. 21 giugno 1995, ore 18,30, Studio Soligo, catalogo in galleria
"Cesare Berlingeri" "Alberto Parres" "Esteban Villalta Marzi", inaugurazione sab. 23 settembre 1995, ore 10,30
1996
Fabrizio Campanella, testo di Domenico Guzzi, venerdì 12 gennaio 1996, cat. in galleria
Alberto Parres, febbraio 1996 ricordo Laura
"Flash Art", a.XXIX, n. 197, Milano, aprile-maggio1996, p. 108, machette: catalogo Tano Festa
D.S.A., a cura di Achille Bonito Oliva, 24 maggio 1996, ore 18,30, Studio Soligo, opere di Giampiero Podestà
Artisti austriaci a Roma. Rassegna dell'arte austriaca. 1964-1996, 12 aprile-12 maggio 1996, a cura di Oscar Sandner, mostra collettiva dedicata a Roma al museo di Roma Pal. Braschi (Siegfried Anziger, Gottfried Bechtold-anche a Art Gallery Banchi Nuovi, Herbert Brandl-anche Galleria Bonomo, Julius Deutschbauer-anche a Il Carmine, Oliver Dorfer, Ilse Haider, Barbara Holub, Heinz Greissing-anche a Artivisive, Peter Kogler, Brigitte Kowanz-anche a Pino Casagrande, Hermann Nitsch, Oswald Oberhuber, Arnulf Rainer, Constanze Ruhm, Isabel Sandner, Eva Schlegel, Hubert Schmalix, Ruth Schnell-anche a Del Cortile, Karl-Heinz Ströhle, Markus Strieder-anche a Centro Luigi Di Sarro, Heinz Tesar-anche a AAM Architettura Arte Moderna, Elmar Trenkwalder, Martin Walde, Peter Weibel, Franz West, Heidrun Widmoser-anche Centro Luigi Di Sarro, Leo Zogmayer), Hlemut Schober a De Crescenzo e Viesti
"Flash Art", a.XXIX, n. 198, Milano, giugno-luglio 1996, p. 33, machette a tutta pagina per Artisti in primo piano: Gianluca Marziani, Esteban Villalta Marzi. Blood runner, s. i. galleria né periodo.
1997
"Flash Art", a. XXX, n. 202, Milano, febbraio-marzo1997, p. 100, machette: Catalogo Gen. Festa
Alberto Parres. Passaggi "190×175 - 320×220, inaugurazione sabato 1 febbraio 1997, ore 11, Studio Soligo, Via del Babuino, ore 20, Art Gallery internet, Via degli Irpini 30, Roma
Esteban Villalta Marzi. "Blood Runner", a cura di Gianluca Marziani, inagurazione venerdì 21 marzo 1997, ore 19, Studio Soligo, Via del Babuino 51
7 pittori per un solo poeta, inaugurazione merc. 18 giugno 1997, ore 18,30, fino a venerdì 4 luglio 1997, Studio Soligo Via del Babuino 51 (comunicato stampa). Poeta: Vito Riviello. Pittori (lavori su carta): Giancarlo Benedetti, Cesare Berlingeri, Fabrizio Campanella, Raimondo Galeano, Giampiero Podestà, Alberto Parres, Esteban Villalta Marzi. Lettura delle poesie di Riviello, scelte per la mostra, da parte degli attori Ludovica Modugno, Gigi Angelillo; lettura antologica di poesie scelte di Rivello da parte della giovane attrice Giada Ramovecchi.
festa x Festa, presentazione del primo volume del catalogo generale dell'opera di Tano Festa il 30 ottobre 1997, ore 21, casa Franchetti, Via degli Orti d'Alibert 15, Roma
1999
"Flash Art", a. XXXII, n. 214, Milano, febbraio-marzo1999, p. , machette a tutta pagina

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Un centinaio di opere d'arte fra disegni, oli, sculture e poi fotografie, taccuini, lettere, cartoline e persino le pagelle scolastiche di Amedeo Modigliani (Livorno 1884 - Parigi 1920) ricostruiscono a Catania, nella mostra "Modigliani, ritratti dell'anima", il percorso artistico e umano del grande genio livornese: un itinerario, quello della sfera affettiva e delle sue ripercussioni sull'opera, mai indagato sinora.
A fare da viatico il "Diario della madre", una sorta di giornale di famiglia che Eugénie Garsin-Modigliani cominciò a scrivere nel 1886.La mostra, ospitata nel Museo Civico Castello Ursino - una fortezza d'epoca medievale realizzata da Federico II di Svevia - è organizzata dal Modigliani Institut Archives Légales - Paris-Rome, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, il Comune di Catania e il coordinatore delle collezioni dell'artista livornese, Giovanni Gibiino, su iniziativa dell'Assessore alla Cultura e ai Grandi Eventi del Comune di Catania, la stilista Marella Ferrera.

In mostra - secondo un ordine cronologico che prende il via dalla nascita di Amedeo, definito dalla madre "un raggio di sole fatto bambino" - saranno 25 disegni, 4 oli su tela, 5 sculture oltre a 7 disegni selezionati da Gibiino fra quelli in possesso dei collezionisti siciliani e mai esposti, realizzati a Parigi tra il 1909 e il 1919 dove, nel quartiere di Montmartre, visse a contatto con artisti e intellettuali del tempo come Picasso, Cocteau, Max Jacob, Apollinaire e molti altri ancora.
In mostra anche una quarantina di opere degli amici più intimi di Modigliani, come Picasso e Toulouse-Lautrec."E' come raccontare per immagini - spiega Christian Parisot, Presidente del Modigliani Institut - e con il supporto delle singolari e affettuose testimonianze di familiari e amici, la vita e l'opera dell'artista che più di ogni altro, pur vivendo e lavorando a Parigi, ha mantenuto forte e visibile il suo legame con l'Italia". Lo conferma Chiara Filippini, autrice di uno dei saggi in catalogo, "Modigliani rimane per sempre un italiano: lo ricordano le sue modelle, dichiarando che mentre dipingeva parlava da solo in italiano, lo ricordano gli amici ed i suoi mercanti, raccontando di come amasse citare Dante e professare apertamente le sue origini, in una Parigi nella quale essere italiano non era certo una grande nota di merito".
A Coordinare il comitato scientifico Claudio Strinati, già Soprintendente del Polo Museale di Roma che di Modigliani dice: "E' l'artista che si pone come trait-d'union tra tutte le correnti d'avanguardia, dall'Italia alla Francia, identificabile in quella sua particolare espressione pittorica, tra l'innovazione parigina e la continuazione della tradizione figurativa livornese. Il segno, la grafia e la pittura di Modigliani sono di una qualità estrema, introversa, introspettiva, votata al ritratto".
Alla fotografa Anna Marceddu, poi, si deve il delicatissimo lavoro di recupero delle immagini d'epoca che, riprodotte per il catalogo e ingrandite per l'allestimento al Castello Ursino, consentiranno una migliore fruizione al pubblico.

La manifestazione catanese fa parte del progetto in fieri "Casa Modigliani", iniziativa della figlia Jeanne Modigliani che con Christian Parisot ha creato a Parigi le basi per la nascita di un centro culturale votato alla ricerca e alla valorizzazione della vita e dell'opera dell'artista livornese.
L'Assessore Marella Ferrera non nasconde le difficoltà organizzative che hanno accompagnato la messa a punto della mostra: "Non mi sono tuttavia mai rassegnata come tutti quelli che, con me e con il sindaco, condividono il senso civico e l'obbligo morale di pretendere che Catania viva di cultura, bellezza e creatività. Immaginate, dunque, quale segnale possa essere stato scoprire all'improvviso, tra le pieghe del progetto dell'Archivio Modigliani, il disegno raffigurante una Sant'Agata, a sua firma, ritrovato a Londra. Un caso o qualcosa di più?".
Il disegno in questione è un inedito. Rappresenta appunto Sant'Agata, la martire adolescente patrona della città di Catania dove viene celebrata il 5 febbraio con una festa antichissima seguita ogni anno da centinaia di migliaia di pellegrini e di turisti.
La "Agatae" di Modigliani fu realizzata nel 1919, nell'ambito di uno studio sull'iconografia dei santi cristiani: una dozzina le opere rimaste, le altre sono andate distrutte. L'opera è pubblicata in catalogo e affiancata da un intervento di Salvo Russo, artista e docente di pittura all'Accademia di Belle Arti e all'Università di Catania, con un testo dedicato alla "virtuale" giornata catanese di Modigliani che, pur desiderandolo, non potè conoscere la città ai piedi dell'Etna dove si erano trasferiti per qualche tempo i fratelli Emanuele e Umberto.

"Comincio stasera a scrivere questo diario di famiglia ed ho intenzione di continuarlo il più a lungo possibile. Voglio così dare l'occasione ai miei figli, ed in generale a tutti i giovani di casa, di leggere la storia quotidiana della nostra attuale vita. Ho notato spesso che le cose più insignificanti raccontate da una persona anziana ci interessano e ci appassionano solo perché si riferiscono ad avvenimenti di famiglia ai quali non abbiamo assistito, e ciò mi incoraggia ad annotare qui i dettagli della nostra esistenza in comune.
L'orizzonte che mi appariva così carico di nubi si è un po' schiarito, o forse le fantasticherie viste da vicino mi sembrano meno oscure di quando me le figuravo attraverso il prisma dell'immaginazione. Adesso la nostra vita, se pur non allegra, è tuttavia abbastanza calma e serena..."
17 maggio 1886, "Il Diario della madre" di Eugènie Garsin-Modigliani, madre di AmedeoINFO
Museo Civico Castello Ursino - Piazza Federico di Svevia (Catania)
Orari mostra
: da lunedì a sabato ore 10.00/19.00 - sabato 11 e 18 dicembre ore 19.00/1.30 (ultimo ingresso ore 24.00) - domenica 12, 19, 26 dicembre ore 9.30/20.30 - sabato 1 gennaio ore 15.30/20.30 - giovedì 6 gennaio ore 9.30/20.30 - domenica 2, 9, 16, 23, 30 gennaio ore 9.30/20.30 - sabato 5 e domenica 6 febbraio ore 9.30/20.30
Biglietti: Intero 6 euro - Ridotto 3 euro (studenti scuole pubbliche e private, allievi delle accademie e universitari, militari, ragazzi dagli 8-18 anni, anziani ultra 70enni) - Gratis : bambini fino a 8 anni non compiuti.


Amedeo Modigliani, Pablo Picasso e Andrè Salmon

Museo del Castello di San Giorgio - La Spezia dall'11 agosto al 7 settembre 2016 Omaggio alla pittura Rupestre di ANDREA BENETTI a cura di Marzia Ratti IL VIDEO PROMOZIONALE : https://vimeo.com/172109657 Approda alla terza tappa nei saloni del Museo del Castello di San Giorgio, a La Spezia, il progetto espositivo di Andrea Benetti, dopo essere stato presentato alla Camera dei Deputati ad aprile 2015 (VR60768 ___· anthropomorphic figure) e all__??Universit___ di Ferrara, a maggio e giugno 2016 (preHISTORIA CONTEMPORANEA ). L__??attuale allestimento al Castello San Giorgio ____ costituito da una mostra di Andrea Benetti intitolata ??Omaggio alla pittura Rupestre ?__, curata da Marzia Ratti ed ispirata alle origini della pittura delle caverne... Continue reading... 0 comments

preHISTORIA CONTEMPORANEA di ANDREA BENETTI

by AndreaBenetti , May 3, 2016-01:16 PM

Topics: "andrea, Museum, Paint, altamira, andrea benetti, arte, bologna, contemporanea, fine art, grotte, italia, lescaux, moderna, museo, neo rupestre, neorupestre, oil painting, painter, primitivi, rupestre

PROMOSSA DALL 'UNIVERSITA' DI FERRARA E DAL SISTEMA MUSEALE DI ATENEO DI FERRARA e con il Patrocinio della Regione Emilia Romagna, del Comune di Ferrara, del Comune di Fumane, della Grotta di Fumane, del Museo di Paleontologia e Preistoria P. Leonardi di Ferrara, del Museo Paleontologico e Preistorico di Sant'Anna d'Alfaedo, del Parco Naturale Regionale della Lessinia 13 MAGGIO > 19 GIUGNO 2016 preHISTORIA CONTEMPORANEA di ANDREA BENETTI a cura di Marco Bertolini, Federica Fontana, Marco Peresani, Matteo Romandini, Ursula Thun Hohenstein CATALOGO QUDULIBRI : ISBN 978-88-99007-1 8-8 TESTI DI Andrea Benetti, Pasquale Fameli, Ada Patrizia Fiorillo, Marco Peresani, Matteo Romandini, Ilaria Schipani, Ursula Thun Hohestain...Continue reading... 0 comments

ANDREA BENETTI - Astrattismo delle origini

by AndreaBenetti , June 12, 2015-04:35 AM

Topics: "fine, "oil, "pittori, "pittura, Art", Italy, Paint, Painting", Picasso, altamira, andrea benetti, arte, bologna, grotte, italia, lescaux, moderna, museo, neo rupestre, neorupestre, oil painting, painter, pittura, primitivi, rupestre

Gioved__ 25 giugno (fino al 18 luglio) sar_ inaugurato a Lecce, presso il Castello Carlo V, il progetto artistico ___Astrattismo delle origini___, una mostra con 25 opere su tela di Andrea Benetti, artista conosciuto a livello internazionale e autore del Manifesto dell__™Arte Neorupestre, presentato alla 53. Biennale di Venezia e la presentazione dell'opera di videoarte ___essentia___. Il progetto intitolata ___Astrattismo delle origini___ promosso e patrocinato dal Comune di Lecce e dall'Associazione Culturale Italian Art Promotion __ curato dal professor Toti Carpentieri... Continue reading... 0 comments

Andrea Benetti - VR60768 · anthropomorphic figure

by AndreaBenetti , March 9, 2015-04:10 PM

Topics: "andrea, "arte, "pittura, Italy, Paint, Painting", andrea benetti, arte, benetti", bologna, contemporanea, grotte, italia, italiana", moderna, museo, neo rupestre, neorupestre, oil painting, painter, pittura, primitivi, rupestre

Camera dei Deputati Complesso di Vicolo Valdina _· Roma 16 > 29 aprile 2015 Andrea Benetti VR60768 _· anthropomorphic figure a cura di Silvia Grandi e Marco Peresani SCARICA L'INVITO La mostra __ promossa da: Universit_ di Bologna (Dipartimento delle Arti), Universit_ di Ferrara (Dipartimento di Studi Umanistici, Archeologia della Preistoria), I.A.P. Italian Art Promotion. Patrocinata da: Ministero per i Beni e le Attivit_ Culturali, Regione Veneto, Parco Naturale Regionale Lessinia, Comune di Fumane, Grotta di Fumane... Continue reading... 0 comments

ANDREA BENETTI - IL COLORE DELLA LUCE - opere in bianco

by AndreaBenetti , September 16, 2014-12:00 AM

Topics: "andrea, "arte, "fine, "oil, "pittori, "pittura, Art", Dali, Italy, Kandinsky, Klee, Museum, Paint, Painting", altamira, andrea benetti, arte, benetti", boccioni, bologna, bologna", cascella, contemporanea, de chirico, fine art, fontana, grotte, guttuso, italia, italiana", italiani", klimt, lescaux, michetti, moderna, modigliani, museo, neo rupestre, neorupestre, oil painting, painter, pittura, pollock, pomodoro, primitivi, rosai, rupestre

ALMA MATER STUDIORUM ? UNIVERSIT __?? DI BOLOGNA Dipartimento delle Arti Visive, Performative, Mediali A.M.A.C.I. - ASSOCIAZIONE DEI MUSEI D'??ARTE CONTEMPORANEA ITALIANI I.A.P... Continue reading...0 comments

DALLA ROCCIA ALLA TELA - Il travertino nella pittura Neorupestre

by AndreaBenetti , April 4, 2014-01:44 PM

Topics: "andrea, "arte, "pittori, "pittura, Italy, Paint, Painting", altamira, andrea benetti, bologna, contemporanea, fine art, grotte, italia, italiana", museo, neorupestre, painter, pittura, primitivi, rupestre

DALLA ROCCIA ALLA TELA Il travertino nella pittura Neorupestre mostra e catalogo a cura del professor STEFANO PAPETTI La mostra sar_ visitabile dal 2 al 20 aprile 2014 CON INAUGURAZIONE IL 5 APRILE ALLE ORE 18:00 con la performance musicale di FRANK NEMOLA Ascoli Piceno ___ Palazzo dei Capitani del Popolo Su iniziativa di A.N.F.E... Continue reading...0 comments

COLORI E SUONI DELLE ORIGINI La genesi della pittura

by AndreaBenetti , February 26, 2014-04:43 PM

Topics: "andrea, "arte, "fine, "oil, "pittori, "pittura, Art", Dali, Italy, Kandinsky, Klee, Museum, Paint, Painting", altamira, andrea benetti, arte, benetti", bologna, bologna", contemporanea, fine art, grotte, italia, italiana", italiani", lescaux, michetti, moderna, modigliani, neo rupestre, neorupestre, oil painting, painter, primitivi

L'Universit_ degli Studi di Bari Aldo Moro in collaborazione con Associazione Culturale e Artistica ___AnimARSi___ presentano COLORI E SUONI DELLE ORIGINI La genesi della pittura Opere di ANDREA BENETTI e musica di FRANK NEMOLA a cura di STEFANIA CASSANO La mostra __ visitabile dal 28 febbraio al 26 marzo 2014 Centro Polifunzionale Studenti ___ Ex Palazzo delle Poste ___ Universit_ degli Studi di Bari Aldo Moro Inaugurazione 28 febbraio alle ore 18:00 con la performance musicale di FRANK NEMOLA ___Seminario sull__™Arte Neorupestre___ il 28 febbraio alle ore 10:30 presso l__™AULA MAGNA ALDO COSSU ___ PALAZZO ATENEO Universit_ degli Studi di Bari Aldo Moro presentato da Stefania Cassano interverranno i professori Donato Coppola e... Continue reading... 0 comments

Acquisita un'opera di Andrea Benetti nella Collezione della Camera dei Deputati

by AndreaBenetti , May 14, 2013-04:36 AM

Topics: "andrea, "fine, "oil, "pittori, "pittura, Italy, Paint, andrea benetti, arte, benetti", bologna", contemporanea, grotte, italiana", italiani", moderna, neorupestre, oil painting, painter, pittura, primitivi, rupestre

A Roma, presso Palazzo Montecitorio, l'1 marzo 2013 Andrea Benetti ____ stato ricevuto da una delegazione di Funzionari della Camera dei Deputati per l'acquisizione dell'opera di Andrea Benetti e per le relative firme. L'opera ____ entrata a fare parte della Collezione della Camera dei Deputati, insieme ai nomi pi___¹ prestigiosi della pittura moderna e contemporanea. Dopo la cerimonia di acquisizione, Andrea Benetti ____ stato accompagnato a visitare lo splendido palazzo di Montecitorio, in compagnia della d.ssa Cristina Ariatti e dell'ing. Renato Bonanni. Il titolo dell'opera oggetto dell'acquisizione ____ ______"9 novembre 1989_______ ed ____ stata realizzata nel 2009, misura cm 60 _ 80 ed ha una tecnica mista, composta da colori ad olio e karkad____... Continue reading... 0 comments

Acquisita un'opera di Andrea Benetti nella Collezione del Ministero di Giustizia argentino

by AndreaBenetti , May 14, 2013-04:30 AM

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Il 22 marzo 2013, a Roma, presso l'Ambasciata argentina, si ____ svolta l'acquisizione di un'opera di Andrea Benetti, da parte dello Stato argentino. L'opera intitolata ______"Matite spezzate_______ fa un chiaro riferimento al tema dei Desaparecidos durante il regime militare che si instaur___² in Argentina dal 1976 al 1983, guidato dal gen. Videla. Duranti gli anni della dittatura militare vi furono circa 30.000 Desaparecidos, persone scomparse e mai pi___¹ trovate, che in realt___ erano rapite dagli uomini del regime e dopo essere torturati, a volte anche per anni, venivano uccise nei modi pi___¹ crudeli. Le famiglie interessate alla scomparsa rimanevano senza nessuna notizia del loro caro... Continue reading... 0 comments

Colori e suoni delle origini

by AndreaBenetti , March 27, 2013-06:57 PM

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Colori e suoni delle origini OPERE DI ANDREA BENETTI E MUSICA DI FRANK NEMOLA a cura di Silvia Grandi 10/30 aprile 2013 ' Bologna ________ Palazzo D________Accursio - Sala Ercole https://www.andreabenetti-foundation.org https://www.andreabenetti.comLa Conferenza stampa si terr___ gioved____ 11 aprile 2013, alle ore 11:00 presso la Libreria.Coop Zanichelli in Piazza Galvani 1/H - BOLOGNA Comunicato Stampa Sabato 13 aprile sar___ inaugurata a Bologna presso Palazzo D________Accursio il progetto artistico ______"Colori e suoni delle origini_______, una mostra che vedr___ la collaborazione tra Andrea Benetti, artista conosciuto a livello internazionale e autore del Manifesto dell________Arte Neorupestre presentato alla 53... Continue reading...

Colori e suoni delle origini

by AndreaBenetti , March 27, 2013-06:57 PM

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Colori e suoni delle origini OPERE DI ANDREA BENETTI E MUSICA DI FRANK NEMOLA a cura di Silvia Grandi 10/30 aprile 2013 ' Bologna ________ Palazzo D________Accursio - Sala Ercole https://www.andreabenetti-foundation.org https://www.andreabenetti.comLa Conferenza stampa si terr___ gioved____ 11 aprile 2013, alle ore 11:00 presso la Libreria.Coop Zanichelli in Piazza Galvani 1/H - BOLOGNA Comunicato Stampa Sabato 13 aprile sar___ inaugurata a Bologna presso Palazzo D________Accursio il progetto artistico ______"Colori e suoni delle origini_______, una mostra che vedr___ la collaborazione tra Andrea Benetti, artista conosciuto a livello internazionale e autore del Manifesto dell________Arte Neorupestre presentato alla 53... Continue reading...0 comments

M173 CRO-MAGNON ââ'¬â€œ TRACCE APOCRIFE di Andrea Benetti

by AndreaBenetti , December 11, 2012-07:17 PM

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Dal 15 al 23 dicembre 2012 sar___ allestita a Bologna, presso le sale di palazzo Pepoli ________ Campogrande, una mostra di Andrea Benetti, che raccoglie tredici disegni e sedici dipinti. Il titolo della mostra ____ ______"M173 CRO -MAGNON- TRACCE APOCRIFE _______. L'M173 ____ il marcatore genetico che tramut___² l'Homo Erectus in Homo Sapiens, il primo uomo che sent____ l'esigenza di esprimersi artisticamente, realizzando le pitture rupestri. Prima di allora, la storia e la scienza ci dicono che gli ominidi progenitori non avessero mai creato arte prima dell'arrivo dell'Homo Sapiens. Ecco perch____ M173 e Cro-Magnon ____ la localit___ dove ne furono trovati alcuni scheletri... Continue reading... 0 comments

Acquisita nelle Collezioni Vaticane l'opera di Andrea Benetti dedicata a Karol Wojtyla

by AndreaBenetti , December 11, 2012-07:15 PM

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Il 28 novembre 2012 ____ stata donata a Sua Santit___ Papa Benedetto XVI da parte dell'A.N.F.E. (l'importantissima associazione internazionale che rappresenta tutti gli emigrati italiani nel mondo) l'opera di Andrea Benetti, intitolata ______"Omaggio a Karol Wojtyla_______, realizzata nel 2009 su tela cm 70 _ 50 con tecnica ad olio, cacao ed acrilico. La donazione ____ avvenuta alla presenza di Andrea Benetti nella sala Nervi, presso la Citt___ del Vaticano. Ad accompagnare Andrea Benetti, vi era inoltre tra gli organizzatori dell'incontro, il dott. Domenico Di Conza, Direttore dell'Istituto Europeo Pegaso. Il video rappresenta un po' una sintesi artistica di come si ____ svolto l'incontro e la donazione dell'opera, da parte del Presidente Nazionale dell'A.N.F.E., il dott... Continue reading... 0 comments

Tracce apocrife - I disegni di Andrea Benetti in mostra a Roma

by AndreaBenetti , October 21, 2012-12:00 AM

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Andrea Benetti presenta in anteprima a palazzo Taverna, a Roma, presso la sede storica degli Archivi Legali Amedeo Modigliani il suo ultimo progetto, che si articola attraverso una mostra intitolata ____________"Tracce apocrife_____________, curata da Christian Parisot, Presidente degli Archivi Modigliani e da Gregorio Rossi, curatore del Museo M.A.C.I.A. La mostra annovera 13 disegni su ____________"carta di Montesanto_____________ (una tipologia di carta inventata da Andrea Benetti) realizzati con tecnica a carboncino, a sanguigna, a gesso bianco ed a seppia... Continue reading...

Il simbolismo nella Pittura Neorupestre

by AndreaBenetti , August 5, 2012-12:00 AM

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COMUNICATO STAMPA TITOLO DELLA MOSTRA DI PITTURA : ____________"Il simbolismo nella Pittura Neorupestre_____________ ARTISTA : Andrea Benetti OPERE : 42 opere scelte 2008/12 A CURA DI: Dario Scarf___'____, Gregorio Rossi e Sabrina Collina LUOGO : Montevergini ______________ Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Siracusa INDIRIZZO : via Santa Lucia alla Badia 11 ______________ Siracusa (Ortigia) CON IL PATROCINIO DI: Regione Siciliana, Provincia di Siracusa, Comune di Siracusa, Friends of the Johns Hopkins University, Istituto Europeo Pegaso, M.A.C.I.A. Museo d'Arte Contemporanea Italiana in America INAUGURAZIONE : luned___'____ 13 agosto > 18,30 Le opere saranno in esposizione dal 13 agosto al 16 settembre 2012 ORARI : 10:00 - 13:00; 16:00 ______________ 20:00... Continue reading... 0 comments

ANDREA BENETTI • LA PITTURA NEORUPESTRE • Ritorna la pittura nelle grotte

by AndreaBenetti , September 3, 2011-12:00 AM

Topics: Dali, Italy, Kandinsky, Klee, Museum, Paint, Picasso, altamira, andrea benetti, arte, boccioni, bologna, carrà , cascella, de chirico, fine art, fontana, grotte, guttuso, italia, klimt, lescaux, mirò, modigliani, museo, neo rupestre, oil painting, painter, pittura, pollock, pomodoro, primitivi, rosai

9 > 25 settembre 2011 Caverna della Grave - Grotte di Castellana (BA) inaugura la mostra ANDREA BENETTI ___ LA PITTURA NEORUPESTRE Ritorna la pittura nelle grotte a cura del professor Massimo Guastella All'inaugurazione, Frank Nemola eseguir_ dal vivo una composizione musicale realizzata appositamente per l'evento La caverna della Grave, dove sar_ allestita la mostra, misura 100 metri di lunghezza per 50 metri di larghezza e 60 metri di altezza. Su ognuna delle due pareti rocciose (lunghe 100 metri) sar_ proiettata un'opera realizzata appositamente (in dimensione 5 metri per 3 metri). Un'opera raffigura un cavallo in omaggio alle Grotte di Lescaux (Francia) e l'altra un bisonte in omaggio alle grotte di Altamira (Spagna)... Continue reading... 0 comments

ANDREA BENETTI B.P. BEFORE PRESENT a cura di Simona Gavioli

by AndreaBenetti , May 15, 2011-12:33 PM

Topics: Dali, Italy, Kandinsky, Klee, Museum, Paint, Picasso, altamira, andrea benetti, arte, boccioni, bologna, carrà , cascella, de chirico, fine art, fontana, guttuso, italia, klimt, lescaux, mirò, modigliani, museo, neo rupestre, oil painting, painter, pittura, pollock, pomodoro, rosai

ANDREA BENETTI - B.P. BEFORE PRESENT a cura di Simona Gavioli [...] In primis un chiaro omaggio all__™arte Rupestre e a quegli artisti che lasciarono tracce della loro presenza disegnando animali e storie di uomini. L_ in quei luoghi, in caverne, su rocce con attrezzi rudimentali, i bisonti, i cavalli, i cervi, gli orsi raccontano di battute di caccia e di corse al cibo. [...] Dal testo critico di Simona Gavioli, pubblicato sul catalogo della mostra, edito da Media Brain... Continue reading...

Università del Salento â€" Lecce L'ARTE NEORUPESTRE Seminario con Andrea Benetti

by AndreaBenetti , May 15, 2011-12:32 PM

Topics: Dali, Italy, Kandinsky, Klee, Museum, Paint, Picasso, altamira, andrea benetti, arte, boccioni, bologna, carrà , cascella, de chirico, fine art, fontana, guttuso, italia, klimt, lescaux, mirò, modigliani, museo, neo rupestre, oil painting, painter, pittura, pollock, pomodoro, rosai

COMUNICATO STAMPA : L'ARTE NEORUPESTRE Incontro con l__™artista ANDREA BENETTI L'ARTE NEORUPESTRE Interventi: Massimo Guastella, Andrea Benetti Organizzazione: Laboratorio TASC __" Territorio Arti Visive Dipartimento dei Beni, delle Arti e della Storia, Facolt_ di Beni Culturali Universit_ del Salento Collaborazioni: CRACC srl Spin-off dell__™Universit_ del Salento Luogo: Aula B2 Edificio Codacci Pisanelli, Universit_ del Salento - Lecce Data: marted__ 20 Maggio 2011 - Ora: 10...Continue reading...

ANDREA BENETTI IN MOSTRA COI BIG DEL NOVECENTO

by AndreaBenetti , October 26, 2010-12:00 AM

Topics: Dali, Italy, Kandinsky, Klee, Museum, Paint, Picasso, altamira, andrea benetti, arte, boccioni, bologna, carrà , cascella, de chirico, fine art, fontana, guttuso, italia, lescaux, mirò, modigliani, museo, neo rupestre, oil painting, painter, pittura, pollock, pomodoro, rosai

___PORTRAITS D'ARTISTES___ __ la mostra collettiva a Palazzo Taverna, presso la sede degli Archivi Legali Amedeo Modigliani, a Roma. Saranno esposte le opere di Amedeo Modigliani, Andy Warhol, Giorgio De Chirico, Keith Haring, Andrea Benetti, Mario Schifano, Max Jacobs, Carlo Corsi, Jules Pascin, Guido Cadorin, Olga e Corinna Modigliani... La mostra ed il catalogo sono a cura di Christian Parisot e Pierfrancesco Pensosi. Andrea Benetti, reduce da grandi successi professionali __ stato invitato alla 53. Biennale di Venezia (2009), al LXI Premio Michetti (2010) ed ora le sue opere sono presenti a questa importantissima mostra collettiva, che lo consacra tra i grandi artisti contemporanei.... Continue reading...

61° PREMIO MICHETTI - RASSEGNA DI ARTE CONTEMPORANEA

by AndreaBenetti , June 16, 2010-12:00 AM

Topics: Dali, Italy, Kandinsky, Klee, Museum, Paint, Picasso, altamira, andrea benetti, arte, boccioni, bologna, carrà , cascella, de chirico, fine art, fontana, guttuso, italia, klimt, lescaux, mirò, modigliani, museo, neo rupestre, oil painting, painter, pittura, pollock, pomodoro, rosai

Andrea Benetti, artista nato a Bologna nel 1964, oltre a vantare diverse opere nei musei nel mondo ed in varie collezioni internazionali, ha presentato all'ultima Biennale di Venezia (53esima) il ___Manifesto dell'arte Neorupestre___. A suggellare la veloce ascesa del pittore bolognese nel mondo dell'arte contemporanea, c'__ il recente invito della Fondazione Michetti a partecipare, con la sua ___pittura neorupestre___, al 61__ Premio Michetti. La prestigiosa esposizione d'arte contemporanea, che ogni anno si tiene al MuMi - Museo Michetti (la prima edizione __ datata 1947), seleziona un piccolo numero di artisti affermati e li proietta ai vertici dell'arte contemporanea... Continue reading...

IL TEMPO DI MODIGLIANI: Museo d'Arte Moderna Vittoria Colonna, 6 agosto - 20 novembre 2011

DI MILANOARTEXPO · LUGLIO 30, 2011

AMEDEO MODIGLIANI TESTA SCULTOREA

STUDIO GUASTALLA Arte Moderna e contemporanea è lieta di invitarvi a visitare la mostra IL TEMPO DI MODIGLIANI, a cura di Luciano Caprile, al Museo d'Arte Moderna Vittoria Colonna, Pescara,6 agosto-20 novembre 2011 (clicca qui: MAPPA). Organizzata dal Comune di Pescara, dalla Galleria Rizziero di Pescara con la collaborazione di Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporaneadi Milano. Catalogo con testi di Luciano Caprile e Guido Guastalla.

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BENVENUTO BENVENUTI BASTIONI DI LIVORNO Olio su cartone Cm 56,5x69,5 Anni '20 Firmato in basso a sinistra: Benvenuto Benvenuti; firma ripetuta sul verso

Le circa cinquanta opere esposteconsentono di delineare il contesto artistico della Livorno in cui Modigliani si è formato alla fine dell'Ottocento, con dipinti di Fattori, Micheli, Romiti, Natali, Benvenuti, Lloyd, Martinelli, Ghiglia. Ne esce, da questa prima sezione, l'immagine di una città vivace culturalmente e artisticamente, capace di fornire a un giovane di talento come Modigliani non solo gli strumenti tecnici per iniziare una carriera pittorica, ma anche stimoli e suggestioni che lo rendono partecipe del clima moderno, e in grado di inserirsi in un contesto d'avanguardia una volta spiccato il grande salto verso la Ville Lumière.

La mostra prosegue poi con un serie di importanti disegni di Modigliani che tracciano il suo percorso artistico, dagli inizi influenzati dallo stile di Toulouse-Lautrec, con una matita su carta che ritrae l'amico critico Mario Buggelli, al segno nitido del carboncino, che delinea volti e corpi di "cariatidi", del periodo scultoreo (anni '10-'11 del novecento), ai ritratti dal segno più sottile degli amici come Vlaminck, delle compagne, come Beatrice Hastings, dei personaggi del suo mondo artistico, come Hanka Zborowska, moglie del suo mercante Leopold.

Tra questi, spicca il disegno scelto per la copertina del catalogo, una Testa scultorea di grande impatto, influenzata dall'arte africana, che Modigliani spedisce al fratello Umberto, a Milano, per ringraziarlo dell'aiuto economico, insieme a una lettera(anch'essa esposta) in cui gli racconta delle mostre a cui partecipa, del lavoro che svolge, terminando con quello che oggi ci appare un amaro presagio, alla luce del dramma che lo porterà a morire a trentasei anni: "In pectore sento che così finirò un giorno o l'altro per farmi strada".

AMEDEO MODIGLIANI
TESTA SCULTOREA
Matita grassa su carta
Cm 43×19
1910-11
Firmato e dedicato, in basso a sinistra, "a Umberto, Dedo".
NOTE: Il disegno è archiviato presso gli Archivi Modigliani di Parigi, che ne hanno confermato l'autenticità; fino ad ora inedito, verrà inserito da Christian Parisot nel Catalogo Ragionato dell'opera di Modigliani di prossima pubblicazione. È inoltre stato studiato e autenticato da Osvaldo Patani, che lo data agli anni 1910-1911, sia per ragioni stilistiche sia per le affinità che si possono cogliere dal confronto con altri disegni del corpus dell'artista.
Il disegno è dedicato al fratello Umberto, al quale Modigliani lo invia in dono insieme a una lettera allegata.
ESPOSIZIONI:
2006, Milano, Jacob, Modigliani, Picasso. Gouaches, disegni, incisioni, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, ill. in cat. p. 41.
2008, Livorno, Il Caffè Bardi di Livorno (1909-'21). Le arti all'incontro, Galleria d'Arte Athena, ill. in cat. pag.155, n. 55
2009, Bonn, Amedeo Modigliani, Kunst und Austellungshalle der Bundesrepublik Deutschland
2010-'11, Rovereto (Tn), Modigliani scultore, Mart, ill. in cat. n. 70, pag. 143.
PROVENIENZA:
Dono dell'artista al fratello Umberto;
Fondazione Italiana Ricerca sul Cancro (dono della nipote Nora Modigliani).
Lettera autografa di Amedeo Modigliani che accompagna il disegno Testa scultorea, 1910-1911.
"Carissimo Umberto, grazie prima di tutto dell'inaspettato soccorso. Col tempo spero di arrivare a sbrogliarmi: il tutto è di non perdere la testa. Mi domandi cosa conto di fare. Lavorare e esporre. In pectore sento che così finirò un giorno o l'altro per farmi strada. Il Salon d'Autunno è stato relativamente un successo. E l'accettazione in blocco è quasi un caso per la gente che passa per formare una coterie chiusa. Se ribatte bene agli Indipendenti avrò certamente fatto un primo passo. E tu cosa racconti? Salutami la zia Lò. Scrivimi se puoi! Ti abbraccio tuo Dedo."

MAX JACOB IL MIO CIRCO Acquarello su carta,Cm 31x22 - 1919 - ESPOSIZIONI: 1991, Firenze, Max Jacob l'esoterico, Istituto Francese di Firenze, pubb. in cat. pag. 63. 2006, Milano, Jacob, Modigliani, Picasso. Gouaches, disegni, incisioni, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, ill. in cat. pag. 12.

La terza parte della mostra inserisce Modigliani nel contesto della capitale dell'arte in cui arriva nel 1906 e muore nel 1920, e in cui il pittore diventa uno dei più grandi artisti del novecento: Parigi. Opere di Picasso, Vlaminck, dell'amico fraterno Max Jacob, di Valtat, Soutine, Utrillo, Picabia tracciano un ricco affresco del mondo delle avanguardie artistiche dei primi vent'anni del secolo scorso, e di quel mondo di bohème che rappresenta l'humus in cui si sviluppano i più grandi movimenti artistici dell'epoca.

MAX JACOB RACINE Acquarello e inchiostro di china su carta, Cm 27,5x45,1902 - Firmato in basso a sinistra e in basso a destra. ESPOSIZIONI: 1989, Parigi, Paris, capitale des arts, Galleria Didier Imbert (etichetta sul retro). 2006, Milano, Jacob, Modigliani, Picasso. Gouaches, disegni, incisioni, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, ill. in cat. n. 1, pag.17.

Dal testo: Guido Guastalla, Modigliani ebreo sefardita e i suoi amici tra Livorno e Parigi
"Modigliani, soprattutto negli ultimi dieci anni della sua vita e della sua carriera
di grandissimo artista, cioè dal periodo delle Cariatidi fino ai grandi Nudi e
all'Autoritratto ultimo, si è progressivamente allontanato dalla Scuola di Parigi
e dal suo ritorno all'ordine, ritornando ad essere un pittore squisitamente italiano;
ma non solo nel senso della vecchia critica (pensiamo a Venturi, Carli, russoli) e
cioè di un legame praticamente esclusivo con la grande tradizione iconografica e
stilistica che va dal Due al trecento toscano (pisano, fiorentino e soprattutto senese),
ma soprattutto per un recupero di identità fondato sulla sua eredità ebraico-se-
fardita italiana, influenzata soprattutto dal pensiero cabbalistico di Benamo-
zegh, che gli studi di Jeanne Modigliani degli anni '70 e '80 e le sottolineature
di altri, fra cui il sottoscritto, hanno offerto agli studi successivi, sino ad oggi".

Dal testo: Luciano Caprile, Il tempo di Modigliani
"A contatto di personaggi come Max Jacob e Pablo Picasso egli riuscirà a
trovare un proprio carattere distintivo guardandosi attentamente intorno, va-
lutando l'importanza del cubismo nascente e assorbendo l'influsso dell'arte tri-
bale africana e oceanica, ma rimanendo pur tuttavia artisticamente un isolato,
refrattario ad aderire apertamente a gruppi o a movimenti. D'altronde nessuno
ha voluto o potuto confrontarsi con lui. Sui suoi disegni vale la pena citare
un commento di Filippo de Pisis: "Si potrebbero paragonare agli etruschi per
una semplicità di stile tutta loro particolare e son tuttavia così moderni nello
spirito". La classicità e la modernità si incontrano nel suo segno semplice e
sicuro. Non a caso egli tiene ben in vista sui muri del suo atelier le riproduzio-
ni di alcuni capolavori di Simone Martini, di Vittore Carpaccio, di Duccio da
Buoninsegna, di tino da Camaino. e la sua memoria corre al leonardo incom-
piuto del Museo di Napoli, ai Botticelli degli uffizi, allo Jugendstil scoperto a
Venezia. In tal modo egli riuscirà a coniugare la personale cultura maturata
in patria con la folgorante emozione suscitata dai lavori di Paul Cézanne e di
Henri de Toulouse-Lautrec da rilevare proprio nella Ballerina appena citata.
Anche il 1909 è un anno cruciale: incontra Costantin Brancusi, scopre non solo
la scultura negra ma anche quella khmer durante le visite al Museo del tro-
cadéro. Inoltre è rilevabile in lui una qualche influenza dell'arte egiziana e del-
la pittura dell'estremo Oriente.

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L'immagine che segue è:

AMEDEO MODIGLIANI
ERMAFRODITO
Matita grassa su carta
Cm 43×26
1910-11

NOTE:
In basso a sinistra cachet di P.A.(Paul Alexandre) n. 168. Sul retro disegno raffigurante Studio di testa e timbro della Galleria del Milione.

ESPOSIZIONI:
1972, Milano, Amedeo Modigliani. Disegni, Galleria d'Arte Eunomia, n. 5; 1982, Milano, Amedeo Modigliani. Disegni e acquerelli nelle raccolte pubbliche e private, Rotonda della Besana; 1984, Verona, Modigliani. Dipinti e disegni. Incontri Italiani 1900-1920, Galleria dello Scudo; 1985, Torino, Modigliani. Dipinti e disegni. Incontri Italiani 1900-1920, Palazzo Reale; 1988, Verona, Modigliani a Montparnasse, Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Forti (due etichette sul retro); 1988-89, Milano, Modigliani a Montparnasse, Palazzo della Permanente, cat. p. 68; 2006, Milano, Jacob, Modigliani, Picasso. Gouaches, disegni, incisioni, Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea, ill. in cat. p. 42; 2010-'11; Rovereto (Tn), Modigliani scultore, Mart, ill. in cat. n. 46, pag. 178.

PUBBLICAZIONI:
A. Ceroni, A. Modigliani, Edizione del Milione, Milano, 1965, n. 62; AA.VV., Catalogo Bolaffi, volume I, Torino, 1974, p. 212; O. Patani, Modigliani. Disegni, Edizioni La Seggiola, Milano, 1976, n. 5; O. Patani, Modigliani. Disegni, Edizioni Mazzotta, Milano, 1982, n. 63, p. 23; O. Patani, Le carte affascinanti, Edizioni Stanza del Borgo, Milano, 1984, p. 51; C. Parisot, Modigliani Catalogue Raisonné, Edizioni Graphis Arte, Livorno, 1990, tomo I, n. 29/10, p. 239.

PROVENIENZA:
Parigi, Paul Alexandre; Milano, Galleria del Milione; Milano, collezione privata.

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Museo Vittoria Colonna, Via Gramsci 1, Pescara Tel 085 4283759

orari: 10.00-13.00 / 17.00-24.00 (fino al 18 settembre)

9.30-13.30 / 15.00-20.00 (fino al 20 novembre)

Il Museo d'Arte Moderna Vittoria Colonna venne inaugurato nel 2002 con una grande mostra dedicata a Chagall. Da allora si sono susseguite rilevanti temporanee: retrospettive di Campigli, Calabria e Manzù. Il Museo è un importante centro di cultura, laboratorio permanente per l'arte moderna. La collezione permanente è costituita da opere di Cascella, Guttuso, Mirò, Picasso, Michetti ed è visibile nella prima sala e nel cortile esterno.

Per ulteriori informazioni:

Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea
Via Senato 24 20121 Milano
Tel/Fax 02 780918

www.guastalla.com

info@guastalla.com

"IL COLORE DELLA NOTTE "MOSTRA FOTOGRAFICA DI ALBERTO NASCIMBEN A PADOVA

21 DICEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

Nella mostra "Il colore della notte. Fotografie di Alberto Nascimben", inaugurata martedì 16 dicembre, al Centro culturale Altinate San Gaetano in via Altinate 71, sono esposte un'ottantina di fotografie notturne delle sette città capoluogo del Veneto (Venezia, Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Treviso, Belluno), riprese nell'arco di due anni. Continua la lettura di "Il colore della notte "mostra fotografica di Alberto Nascimben a Padova→

MOSTRE NEL VENETO

MOSTRA "ART IN PORT - COEXISTENCE: FOR A NEW ADRIATIC KOINÈ" A VENEZIA

20 DICEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

Inaugura il 20 dicembre 2014, alle ore 17:00, presso la sala espositiva dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, al Magazzino del Sale n°3, la quarta delle cinque tappe dell'esposizione di arte contemporanea "ART IN PORT - Coexistence: for a new Adriatic koinè", mostra itinerante realizzata nell'ambito del Progetto europeo "arTVision", che vedrà coinvolti gli artisti dei cinque Paesi partner: Albania, Montenegro, Croazia, Italia (Veneto e Puglia). Continua la lettura di Mostra "Art in port - Coexistence: for a new Adriatic koinè" a Venezia→

MOSTRE NEL VENETO

TUTANKHAMON CARAVAGGIO VAN GOGH A VICENZA, BASILICA PALLADIANA

19 DICEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

Se una notte nel tempo Van Gogh e Tutankhamen dal 24 dicembre 2014 al 2 giugno 2015 a Vicenza, Basilica Palladiana. "E' un'idea così semplicemente bella che stupisce che nessuno ci abbia pensato sino ad ora". Questa la sensazione che si è colta stamani a Vicenza, a Palazzo Trissino, allorché il Sindaco Achille Variati e il Vice Sindaco Jacopo Bulgarini d'Elci hanno annunciato la grande mostra - la terza del critico e curatore a Vicenza - che Marco Goldin è stato chiamato a proporre in Basilica Palladiana, a partire dalla vigilia di Natale del 2014. Continua la lettura di Tutankhamon Caravaggio Van Gogh a Vicenza, Basilica Palladiana→

MOSTRE NEL VENETO

"CHIAVI DI ACCESSO, L'ARTE CONTEMPORANEA NELLA STORIA DEI LUOGHI" IN CADORE

17 DICEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

L'arte contemporanea come chiave di accesso al territorio della montagna e alle sue risorse ambientali, umane e storiche, per gettare su di esse uno sguardo rinnovato, che dialoga col passato e al tempo stesso costruisce percezioni e punti di vista inediti sulle comunità montanare. Questo il cuore di Chiavi di Accesso, il progetto artistico promosso dal GAL Alto Bellunese, che mette al centro i musei tradizionali del territorio e li apre all'arte contemporanea, in un dialogo che diventa riflessione sul loro ruolo specifico, creatore di identità, in grado di indagare il presente e costruire nuove visioni del futuro. Continua la lettura di "Chiavi di Accesso, l'arte contemporanea nella storia dei luoghi" in Cadore→

MOSTRE NEL VENETO

MOSTRA PERSONALE DEDICATA A WALTER DAVANZO NEL NUOVO SPAZIO "STORAGE ART GALLERY"

14 DICEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

Giovedì 18 dicembre 2014 alle ore 18.00 inaugura a Treviso il nuovo spazio "Storage Art Gallery": Un luogo positivamente "contaminato" dove l'arte veste la memoria, reale, incantata o interpretata in un concetto totalmente contemporaneo. Continua la lettura di Mostra personale dedicata a Walter Davanzo nel nuovo spazio "Storage Art Gallery"→

MOSTRE NEL VENETO

L'OTTOCENTO E IL PRIMO NOVECENTO NELLA COLLEZIONE BANCA POPOLARE DI VICENZA

12 DICEMBRE 2014 ELENA LASCIA UN COMMENTO

Banca Popolare di Vicenza presenta la mostra "L'Ottocento e il Primo Novecento nella collezione Banca Popolare di Vicenza" che espone, per la prima volta al pubblico, circa 50 dipinti del diciannovesimo secolo e dei primi decenni del ventesimo secolo di proprietà dell'Istituto. Continua la lettura di L'Ottocento e il Primo Novecento nella collezione Banca Popolare di Vicenza→

MOSTRE NEL VENETO

MOSTRA FOTOGRAFICA SULLA GRANDE GUERRA A SAN POLO DI PIAVE (TV)

9 DICEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

Sabato 13 dicembre 2014 alle ore 16.00 a San Polo di Piave si terrà l'inaugurazione della mostra fotografica sulla Grande Guerra che documenta i vari aspetti legati alla vita militare degli eserciti coinvolti nel conflitto. Continua la lettura di Mostra fotografica sulla Grande Guerra a San Polo di Piave (TV)→

MOSTRE NEL VENETO

III° MOSTRA DEL NUOVO GRUPPO BOILER A VENEZIA

2 DICEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

Il rinnovato GRUPPO BOILER è lieto di presentarvi la sua terza esposizione collettiva presso il Françoise Calcagno Art Studio. Si tratta di un esperimento di condivisione permanente di uno spazio espositivo, da parte di 16 artisti che realizzano in questo modo un autentico showroom d'arte contemporanea. Le opere esposte sono di piccolo o medio formato e offrono un ricco e interessante spaccato della produzione artistica attuale. Tutti gli artisti coinvolti, di varie nazionalità, hanno un qualche legame con Venezia, ed è forse questo il filo che li unisce. In questa occasione verranno esposte nuove opere degli artisti del gruppo Boiler. Continua la lettura di III° mostra del nuovo Gruppo Boiler a Venezia→

MOSTRE NEL VENETO

AMEDEO MODIGLIANI - DISEGNI E INCISIONI IN MOSTRA A PADOVA

1 DICEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

Dal 27 novembre al 21 dicembre 2014 la Galleria La Teca di Padova, ha il previlegio di presentare al pubblico Padovano e non solo, una raccolta di 5 disegni inediti del grande maestro corredati da certificazioni dell'Archives Legales - Amedeo Modigliani- Paris , firmati dall'amministratore Unico Christian Parisot.Continua la lettura di Amedeo Modigliani - Disegni e incisioni in mostra a Padova→

MOSTRE NEL VENETO

MOSTRA DEI FINALISTI E PREMIAZIONE DEI VINCITORI PREMIO FRANCESCO FABBRI

26 NOVEMBRE 2014 BEPPE LASCIA UN COMMENTO

Sabato 29 novembre 2014 alle ore 17.30 inaugurazione della Mostra dei finalisti e premiazione dei vincitori Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee 2014. Nella cornice di Villa Brandolini a Pieve di Soligo, va in scena la mostra dei finalisti della terza edizione del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee. Continua la lettura di Mostra dei finalisti e premiazione dei vincitori Premio Francesco Fabbri→

Come è andata Arte Fiera Bologna, appena conclusa? Escludendo alcune cose, la noia è stata parecchia. Con l'obiettivo di accontentare tutti, il rischio è stato quello di rappresentare un'arte che già non è più contemporanea, con «troppe cornici dorate» e pochi video e performance.Di buono si portano nei ricordi soprattutto le venti gallerie di fotografia curate da MIA Fair, gli incontri, le tavole rotonde, il premio Under 30 di Euromobil e, di molto buono, gli appuntamenti in giro per la città dell'Art City White Night.
In mezzo a tanti collezionisti, l'occasione era come sempre ghiotta per dibattiti e chiacchiere. Ci siamo concentrati sul loro massimo incubo (non certo un problema della fiera di Bologna): il falso.Ne abbiamo parlato con Fabrizio Lemme, ovvero non con un "semplice" collezionista. Docente di Diritto del Patrimonio Culturale alla Luiss e mecenate (le sue donazioni al Louvre, alla Galleria Nazionale di Arte Antica in Palazzo Barberini a Roma e al Museo del Barocco Romano in Palazzo Chigi ad Ariccia sono raccolte in sale a sé), Lemme è uno degli esperti più autorevoli in materia. Quanti falsi circolano in Italia e nel mondo? «Da noi molte migliaia, in totale molte decine di migliaia. In generale le opere più falsificate sono quelle dell'800 e del '900. Gli ultimi dati, riferiti al 2012, parlano di oltre 4.000 opere reputate false e sequestrate dai Carabinieri solo nel nostro Paese, per un giro d'affari di 78 milioni di euro».Come può difendersi un collezionista dal rischio?
«Quelli bravi lo fanno già con i loro occhi. Rischiando ogni volta il loro denaro, spesso diventano anzi così esperti che gli stessi storici dell'arte li consultano. Come Angelo Costa, grande collezionista del Barocco genovese e imprenditore marittimo (è stato anche presidente di Confindustria), il cui parere era ascoltato anche dai massimi studiosi di quel periodo. Potrei aggiungere che, sul Barocco Romano, capitava che perfino Federico Zeri ascoltasse e accogliesse la mia opinione. Al di là dell'occhio del collezionista, esistono poi dei tecnici specialisti, la cui opinione è spesso fondamentale. Anche in questi casi facendo la massima attenzione. Come recitava la battuta del mio maestro e amico Italo Faldi: "Datemi un milione, vi dirò che è Giorgione; datemi un miliardo, vi dirò che è Leonardo!"». I falsi sono anche un metro di giudizio: dal loro studio si può capire quali siano le opere più interessanti per il mercato.
«Certo. In genere, gli artisti più falsificati sono quelli che hanno partorito idee geniali e apparentemente facili da "copiare". Dico "apparentemente" perché, per esempio, parlando di una delle "vittime predilette", Giorgio de Chirico, i suoi quadri hanno una semplicità più apparente che reale. Non è difficile, per chi abbia il senso della qualità, distinguere tra un De Chirico autentico e uno falso, proprio per la mancanza, nella contraffazione, di alcune finezze esecutive». Casi clamorosi di inganno?
«Un esempio classico è quello avvenuto in Olanda, con il maestro del '600 Jan Vermeer. Tal Hans Van Meegeren, dopo fine della seconda guerra mondiale, fu processato per collaborazionismo con i nazisti e per avere impoverito il patrimonio storico-artistico olandese, avendo fatto comprare ad alcuni comandanti delle truppe tedesche, compreso il capo delle SS Himmler, alcune tele di Vermeer. Van Meegeren si difese sostenendo che le opere erano state contraffatte da lui. Per dimostrarlo, chiese e ottenne di poterne realizzare altre mostrando l'esito del suo lavoro: venne assolto. Io, per dire la verità, le ho viste ed esaminate e mi sono sembrate comunque parecchio grossolane. Poi, giusto 30 anni fa, nell'estate del 1984, il bersaglio è stato Modigliani. Leggenda voleva che l'artista avesse gettato per rabbia nei fossi della sua città natale, Livorno, alcune opere. Partirono gli scavi nei fossati: ne vennero trovate tre. Perfino esperti come Dario Durbé e Giulio Carlo Argan caddero nella trappola. Erano tutti falsi realizzati ad hoc per toscanissimo scherzo e buttati nei fossi prima degli scavi».

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M.P.Michiel. Nel 2006 il Modigliani Institut Archives Légales Paris-Rome viene trasferito da Parigi a Roma. Quali le ragioni di questo trasferimento e soprattutto quali le conseguenze e i vantaggi in questo biennio romano?Christian Parisot. La prima delle grandi avventure legate ad Amedeo Modigliani va attraverso l'Europa, in diagonale direi, tra la Francia e l'Italia, poi la sua grande, profonda origine di cultura ebraica si trasforma in breve in una grande trasferta di messaggio -non certo biblico- ma di tipo creativo e soprattutto di tipo intuitivo legato alla creazione plastica in una dimensione nuova, in una dimensione indipendente senza maestri e senza allievi. E' forse l'unico artista del XX secolo che rimane integro, nel senso che la sua integrità è quella di un'origine nostrana e di una dimensione, anche d'avanguardia, totalmente indipendente, al di fuori delle correnti avanguardiste dell'epoca futurista o cubista o anche dadaista pur sempre partecipando e pur sempre essendo vicino ai grandi nuovi interpreti dell'arte moderna. Modigliani nasce a Livorno nel 1884, proprio nel giorno in cui la fattoria, la grande industria alimentare Modigliani fallisce in Sardegna. La Sardegna è il punto di partenza di questa grande storia che è la storia dei Modigliani legati a questo possedimento: una miniera, un oliveto, un frutteto e molti altri appezzamenti di terra, che hanno dato la possibilità alla famiglia, di essere la quarta proprietà in dimensioni di grandezza, in Sardegna. Questo è durato dal 1876 al 1884 e per la semplice dimenticanza di non aver pagato le tasse all'allora ufficio dell'erario. Per cui hanno confiscato i beni e il giorno in cui Amedeo nasce, gli esattori bussano alla porta e la famiglia si è trovata a dover radunare tutti i beni della famiglia sul letto della partoriente, perché per la legge dell'epoca, lasciavano solo il letto della partoriente che era indenne dalla perquisizione dalla cosiddetta presa di posizione della legge nei confronti della 'Fattoria Modigliani'. I Modigliani rimangono ancora in Sardegna, nell'inglesiente, fino al 1910 ma nello stesso tempo il padre, poco per volta, reintegra nella città natale di Livorno, che aveva lasciato per un lungo periodo, e dove aveva lasciato i quattro figli nati da Eugènie Garsin, la madre di Amedeo Modigliani l'ultimo nato di questa grande famiglia. Da Livorno, Modigliani segue i corsi di Guglielmo Micheli e da questa piccola sua scuola nasce, forse, il grande desiderio di dipingere e disegnare tutto il giorno come lo ritroviamo ben descritto nel diario la madre Eugènie che scrive: 'mio figlio non fa altro che dipingere e disegnare tutto il giorno e per un ragazzo di quindici anni... speriamo che sia per lui una svolta'. La madre ha per lui delle inquietudini perché non trova la possibilità di inserirlo in una scuola avendo dovuto abbandonare nel 1897 il liceo Guerrazzi di Livorno per motivi di salute, all'età di quattordici anni. Lasciando il liceo ed entrando nello studio di Micheli il giovane artista quattordicenne, inizia a disegnare e a dipingere tutto il giorno, per sette anni, fino ai ventuno. La sua residenza in Italia è quanto mai significativa e stiamo riscoprendo attraverso lunghe, lunghe peregrinazioni e inchieste, domande, eccetera, che questo bravo Modigliani ha effettivamente delle grandi radici italiane e che queste radici italiane sono state cancellate vo-lu-ta-men-te da un certo tipo di mercante o mercanti che hanno voluto fare di lui un'icona del XX secolo, legata a questo collo lungo a questo viso ovale per poter naturalmente quantificare e poter meglio vendere i suoi quadri.M.P.M. Quindi questa è la ragione del trasferimento?Christian Parisot. No, no il trasferimento degli Archivi Modigliani è molto, molto complesso però nei termini più semplici diciamo che Roma ha potuto dare la possibilità di accogliere, almeno per questi primi due anni, con una dimensione più importante, essendo Parigi già sovraccarica di molti molti geni della pittura da Picasso a Zadkine passando da Mirò a Léger a Roualt a Foujita ad altri artisti che purtroppo anche loro soffrono di questo clima di ristrettezza. Il museo Centre Pompidou ha uno spazio molto limitato, non può accogliere tutti questi archivi, non può accogliere uno spazio adatto alla presentazione dell'opera, dei documenti e soprattutto dare la possibilità ai giovani di studiare, di conoscere e di approfondire una materia quanto mai interessante, come ho detto con origini italiane. Non dobbiamo dimenticare che se Amedeo Modigliani fosse nato in Francia sicuramente avrebbe avuto un altro trattamento. Questo fatto è purtroppo una delle note dolenti della cultura francese che ha lasciato da parte, per molti decenni, i più grandi artisti venuti da fuori. Questo fatto è dovuto essenzialmente ad un lungo retaggio che risale a prima della Rivoluzione Francese, per cui questo tipo di salvaguardia del territorio era dettato dalla conseguenza logica di dare la possibilità agli artisti francesi di emergere. Ma se non ci fosse stata la Scuola di Parigi non ci sarebbe stato nessun tipo di avanguardia. Ricordiamoci che i futuristi nel 1909 si sono presentati a Parigi sulle prime pagine del 'Figaro' e di lì hanno avuto una certa nuova credibilità nei confronti dell'Italia, della Germania e della Svizzera da dove poi è nata la successiva tendenza dadaista nata anche con Giorgio De Chirico nel 1914, il periodo metafisico nato con Savinio, soprattutto con la vicinanza con le scuole delle avanguardie francesi. La Francia era un nucleo forte di scontro di personalità diverse e questo è dovuto ad un momento storico, al momento in cui la crescita di questa grande nazione, aveva dato la possibilità ad architetti, pittori, scrittori, musicisti, di intervenire su un territorio, disponibile, pur essendo ai margini della città -Montmartre e Montparnasse- cioè sulle colline sacre ma staccate dal centro storico di Parigi. Ricordiamoci che Picasso, Modigliani e tutti gli altri amici erano al di fuori della città, cioè vivevano fuori dalla dogana.M.P.M. Dottor Riposati potrebbe aggiungere qualcosa a quanto detto?Massimo Riposati. Io tenderei a ricostruire quel clima a cui accennava il professor Parisot. Modigliani arriva a Parigi nel 1906 in quel momento Picasso che sta abitando nello studio di Max Jacob sta finendo e finisce di dipingere 'Le damoiselle d'Avignon' che a mio avviso rappresenta il simbolo diciamo della nascita della contemporaneità. In quel momento, bisogna immaginare che a Parigi arrivavano già i grandi collezionisti, i grandi russi ma erano tutti quanti molto vicini a quella pittura che aveva consolidato il proprio mercato nella grande area della borghesia francese quindi Manet, Monet e tutta la pittura impressionista, era la pittura che decideva e determinava il mercato nel cuore della città, quello a cui si riferiva Parisot quando diceva che Montmartre e Montparnasse rappresentavano la periferia di questo grande impero. Certo, già con alcune figure, immaginiamo con Cezanne, si avverte che questo passaggio è inevitabile. Nello stesso tempo, pochi anni prima, i grandi flussi del colonialismo europeo -soprattutto belga- portavano a Parigi il vento di spiritualità, di semplicità che arrivava con le opere-oggetti, perché non erano ancora definite sculture, che venivano dal Congo, dal Centro-Africa. Questi elementi messi insieme, cioè la crisi del modello della grande borghesia francese con l'esaurimento dei temi dell'Impressionismo, il bisogno profondo e istintivo di rinnovamento. Ricordiamoci che dopo meno di dieci anni scoppierà la Grande Guerra nel cuore dell'Europa e la ventata di spiritualità di questi oggetti così esemplari, così mitici, puri inducevano in una serie di artisti, in Matisse, in Picasso in modo clamoroso, ma poi sarà la stessa cosa con Modigliani, naturalmente Brancusi, Van Dongen, con tutta una serie di artisti. Ma in cosa si differenzia Modigliani rispetto a quel vento di contemporaneità che sarà dato da queste avanguardie -che vivevano in questi margini che però diventavano margini estremamente significativi- che lui in realtà non aderirà a nessuno di quei movimenti di cui abbiamo parlato. Lui non diventerà mai cubista, mai surrealista, non sarà metafisico, perché è portatore di valori e di una educazione -quella a cui ci riferivamo prima le scuole di Fattori, di Micheli, gli amici fiorentini, veneziani, toscani- cioè di tutto quel mondo che aveva nutrito la sua adolescenza. E questo mondo sarà il mondo che restituirà un'immagine di Modigliani che non ha precursori e non vedrà, d'altra parte, neppure allievi e successori. Modigliani avrebbe voluto essere scultore e in realtà la mamma, quando scrive le proprie corrispondenze da Livorno a Parigi, le invia a 'Amedeo Modigliani sculpteur'. Naturalmente quella mina fisica, la tubercolosi che covava nel suo corpo gli impedirà di esercitare la professione, perché uno scultore povero non usa materiali morbidi, usa materiali durissimi quelli che trova, i materiali con cui si fanno i marciapiedi, però lui -e questo è il motivo per cui noi abbiamo determinato che il 2009 sarà l'anno di Modigliani- perché dopo essere andato nel 1906 a Parigi tornerà una prima volta in Italia nel 1909 insieme a Brancusi e Brancusi sarà il suo referente culturale, l'uomo con cui scambierà le grandi esperienze che poi lo porteranno alla scultura che lui scolpirà tra quell'anno e il 1913. Questo è il breve intervallo in cui emerge la grande figura di Modigliani scultore, del Modigliani poi pittore, che non aderirà a tutti quei movimenti dell'avanguardia. Le influenze che aveva ricevuto manterranno in lui un forte riferimento all'immagine del corpo. Dei 350 quadri noti ha dipinto solo 3 paesaggi e sono o figure, nudi naturalmente, o ritratti di uomini in numero minore, ma soprattutto di donne. Perché? Perché il confronto con il corpo, con la spiritualità più intima sarà quello che determinerà l'immaginario che è diventato un mito, che tutti amiamo e conosciamo.M.P.M. Sicuramente. Riferendoci alla mostra di Frascati -una mostra di documenti più un suo dipinto mai esposto in Italia 'Femme aux macarons' del 1917-, avete trovato documentazione nuova?Christian Parisot. Sì la mostra è voluta ed anche ideata con Massimo Riposati, che è il curatore e proprio per questo -con particolare attenzione per quello che è il percorso visivo e documentario- sono stati presentati per la prima volta alcuni nuovi documenti e tra questi c'è 'Ecce panis' questa canzone in musica, questa litania in cui Modigliani racconta la difficoltà di questo 'pane quotidiano'; poi abbiamo degli stranissimi ricordi di come si compra un pantalone: lui disegna questo pantalone sulla ricevuta del pantalone stesso. Poi abbiamo i libretti -finalmente aperti- del giovanissimo Modigliani italiano quando lui aveva 12-13 anni e si divertiva a scarabocchiare questi libri con le figure; libretti che la madre gli aveva regalato attraverso la sorella Margherita e attraverso queste piccole note, siamo riusciti a capire che il suo legame non è un legame con l'Italia: Lui è nato in Italia e come ebreo vive la sua italianità, pur conoscendo la lingua francese praticata quotidianamente con la madre (nata a Marsiglia) in più lui impara l'inglese naturalmente e con il nonno c'è l'apprendistato all'ebraico. Questo è il solito discorso di queste grandi famiglie di origine ebraica, che hanno la possibilità di aprire verso la cultura europea con una grandissima facilità. Questo non significa che la facilità sia la possibilità di navigare tranquillamente in Europa, anzi, le difficoltà sono anche superiori ma proprio questo legame tra Marsiglia-Tunisi-Livorno- Sardegna ha dato un triangolo quanto mai importante che potremmo definire la 'cultura mediterranea' di Modigliani più che la cultura italiana, una cultura profondamente ancorata nel mare, nel Mediterraneo e questa cultura la porterà con sé tutta la vita, questi segni sono identificabili nella sua scrittura, nelle sue lettere, nella sua nostalgia per l'Italia, ma più che per l'Italia una nostalgia profonda per questo clima mediterraneo nel quale lui si ritrova, che non troverà a Parigi e lo renderà certamente più fragile, in tutti i sensi, dal punto di vista psichico e in particolare fisico perché il clima non è certamente adatto alla sua cura e alla sua malattia -incurabile- perché la penicillina venne scoperta nel 1948. Ha avuto diversi problemi e malattie una prima d'ordine infettivo, ecco perché incontra il dottor Paul Alexandre, ha avuto un problema di denti, ecco perché incontra il suo famoso amico dentista che era il nonno della prima moglie di Sarkouzy, amicizie molto forti con le quali lui si lega, come con il dottor Alexandre che gli permette di lavorare nel suo 'falanstere', questo grande atelier, con tanti altri artisti. Purtroppo, la non riconoscenza da parte dei suoi amici francesi ha fatto sì che molte delle opere fossero disperse. In Italia c'è stata questa grande difficoltà di recuperare alcune opere che saranno in tutto una ventina tra disegni, olii e naturalmente sono olii che non hanno niente a che fare con il Modigliani maturo ma che hanno -a nostro giudizio- il diritto di esistere perché non si può cancellare la storia di sette anni di un artista pittore e soprattutto di un uomo che si indirizza unicamente alla pittura e al disegno. Bisogna ricordare che l'avventura di Modigliani iniziata a 14 anni a Livorno come ha giustamente detto Riposati, a Firenze e a Venezia, tre anni in cui il pittore-disegnatore Amedeo Modigliani lavora tutto il giorno, per cui, dire che rimangono dieci opere e una decina di disegni è quanto mai derisorio, cioè significa dire che in sette anni un artista ha fatto praticamente nulla. No, non è vero! Noi oggi ci rendiamo conto che lui ha vo-lu-ta-men-te di-strut-to le opere ritornando da Parigi nel 1909, ha distrutto tutte le opere scultoree. Non le ha buttate nel fosso (ormai lo abbiamo capito tutti!), le ha distrutte e ha ricominciato sotto l'influenza e sotto la spinta di Brancusi a riscolpire, diremmo così, una nuova forma, una nuova dimensione di scultura legata alla tradizione esoterica-cabalistica e allo stesso tempo sotto l'influenza delle nuove culture africane e oceaniche.M.P.M. Modigliani ha avuto molte donne che sono state molto importanti per la sua visione dell'esistenza come uomo mentre come artista sono state un 'territorio paesaggistico' e come diceva prima il dottor Riposati le ha dipinte per la quasi totalità delle opere... ma dai documenti, dalle lettere, si capisce quale tipo di rapporto emotivo instaurava con loro?Christian Parisot. Sicuramente si capisce perché lui viene identificato più che altro dall'elemento femminile cioè è la donna che identifica l'uomo in questo caso o per lo meno si lascia identificare e questo è un rapporto quanto mai interessante -da modella a pittore- è la fase del 'miroir' cioè questa fase del rispecchiamento dell'artista che si ritrova nell'occhio, nello sguardo, della modella, un occhio aperto, un occhio chiuso, un occhio che guarda all'esterno, un occhio che guarda all'interno, come interpretazione psicologica. Per cui questo dialogo, tra interno ed esterno, è un dialogo molto molto importante nell'opera di Modigliani. Al rapporto uomo-donna ha dedicato quasi 320 opere dedicate a ritratti femminili e tra questi, ovviamente, ci sono tutte le donne che lui ha amato di più. Amato non significa tutto quello che la fantasia vorrebbe far credere, ma ci sono stati dei rapporti fondamentali, con innamoramenti, delle primissime donne come quella giovanissima di cui si innamorò in Sardegna -Medea- poi ci fu la donna l'amica di Micheli, poi ci fu a Venezia un'altra donna molto importante con la quale passò qualche giorno a Misurina, arrivando a Parigi ebbe degli incontri molto importanti ma i più significativi furono Beatrice Hasting, Simone Thiroux e Jeanne Hebuterne. Questi tre rapporti fondamentali sono determinanti per il suo lavoro: la Hasting nel 1913 lo riporta alla pittura, è lei che lo presenta a Paul Guillaume -il famoso pilota- il pilota che porterà Modigliani alla scoperta della verità, alla scoperta della sua pittura e lo porterà alla conoscenza di Léopold Zbowroski il terzo suo grande mercante. Simone Thiroux una vacanza 'molto pericolosa' un rapporto che durò solo tre settimane ma diede luogo ad una nascita, un bambino Gerard Thiroux che non è stato riconosciuto. Jeanne Hebuterne, incontrata il 31 dicembre 1916 con la quale a partire dal mese di aprile vivrà fino agli ultimi giorni della sua vita. Jeanne Hebuterne, giovane artista nata nel 1898, frequenta Montparnasse con lui, studia e si avvicina a tutti i grandi artisti, di lei ci sono 18-20 ritratti identificati, una quarantina-cinquantina di disegni: con cappello, senza cappello, vestita, travestita, da giorno, da festa, eccetera, in cui lui identifica in questa donna-angelo il proprio amore con una donna più giovane di 14 anni che dedica la sua vita e la sua arte perché anche Jeanne Hebuterne disegna e dipinge.M.P.M. E come era, invece, il rapporto di Modigliani con la prima donna della sua vita, cioè sua madre, nell'ottica dell'influenza di questo nei futuri rapporti con il femminile?Christian Parisot. Eugènie Garsin si fidanza nel 1855 con Flaminio Modigliani all'età di 15 anni e come voleva la tradizione ebraica, all'età di 17, si sposa senza praticamente conoscere il proprio marito. Si fidanzano quindi senza conoscersi, a 17 anni viene stipulata la 'Ketubah', il contratto di matrimonio in ebraico, e da quel momento, la signora Eugènie Garsin da Marsiglia, viene a Livorno, in questa grande casa, ricca casa e per avere una libertà che gli era consona, crea, fonda una piccola scuola, una scuola elementare dove lei vive la sua esperienza a contatto con i bambini fin quando la sorella di Amedeo Margherita anche lei entrerà come insegnante e saranno circa 4-5 le insegnanti che si alterneranno in questa scuola elementare progressista. Si insegna l'inglese, il francese per cui è una scuola molto aperta, molto interessante e lo stesso Amedeo la frequenta -non potendo o non volendo- frequentare in un primo tempo una scuola pubblica, così si ritrova, fino all'età di 10 anno con mamma, quotidianamente. Impara la grammatica, la lingua francese come seconda lingua, l'inglese e con il nonno Isacco l'ebraico. La questione è che il rapporto con la madre è intensissimo, fortissimo mentre i rapporti con i fratelli molto meno -ricordiamo che il primo dei fratelli è uno dei fondatori del Partito Socialista in Italia per cui molto contestato, è stato perseguitato con due anni di prigionia e durante il fascismo gli distrussero e bruciarono il suo studio abitando a Roma-; l'altro Umberto, un ingegnere che visse a Milano; la sorella restò sempre a Livorno in successione logica alla scuola materna e continuò ad insegnare sia alla scuola elementare che alla scuola pubblica la lingua francese. Fu la stessa Margherita Modigliani ad adottare l'unica figlia riconosciuta Giovanna-Jeanne Modigliani, dopo la morte dei due genitori, nata nel mese di novembre del 1918 a Nizza. Anche la figlia -con la quale io ho lavorato e cioè quasi dieci- aveva una tradizione italiana, era diventata italiana, pur essendo nata in Francia, ed è ritornata all'età di 21 anni sulle tracce paterne a Parigi e di qui inizia l'avventura con la raccolta delle testimonianze, dei documenti, di tutto ciò che concerne il padre e da un certo momento in poi cioè dal 1975 abbiamo collaborato per unire e soprattutto scrivere una nuova biografia dettata dalle testimonianze che hanno cambiato la nostra percezione dell'opera, della vita e degli incontri di Amedeo Modigliani.M.P.M. Azzardo e semplifico: è possibile che Modigliani sia andato via dall'Italia anche per sottrarsi ad una famiglia così presente?Christian Parisot. Sicuramente come tutti i ragazzi la prima cosa a cui lui ha pensato è stata quella di sottrarsi allo sguardo del materno andando a Firenze soprattutto andando a Venezia nella quale trova libertà, con la famiglia Older che non ha avuto grande possibilità di controllare questo giovane di 18 anni, per cui lì comincia a fare qualche 'pasticcetto' è lì che inizia a drogarsi per seguire i cosiddetti 'magnetisti' del barone napoletano Croccolo allora in voga per queste 'messe' magnetiche, sataniche per cui viene arrestato in una chiesa a Venezia e rinviato a casa. Da quel momento, siamo nel 1905 riflette, pensa e parte definitivamente nei primi mesi del 1906, ripartendo verso Venezia e da lì traversando e andando a Parigi. Ricordiamo che la sua residenza a Parigi dura tre anni dal 1906 al 1909 e rientra per la prima volta in Italia nel 1909 e come detto, il prossimo anno celebriamo il Centenario del suo primo rientro in Italia, primo rientro con Costantin Brancusi a Carrara e a Pietrasanta.M.P.M. Ritornando alla sua origine ebraica e alla sua iconografia così unica nel panorama dell'arte della sua contemporaneità: quale la relazione tra la tradizione tendenzialmente aniconica dell'ebraismo e invece la tradizione artistica toscana con una figurazione così potente come l'arte cristiana presente nelle chiese che lui vedeva probabilmente?Christian Parisot. Un periodo legato alla cristianità lo ha avuto nel 1914-15 soprattutto '15 ma è legato come crisi a molti artisti, tutti in quel momento ritornano sull'iconologia -iconologia- giudaica. Tutta la sua vita ha un doppio linguaggio esoterico-cabalistico nascosto ma abbastanza evidente per chi sa leggere i segni e i numeri che sono legati a questa tradizione: il ripetersi tre volte del 3 nove volte del 9 o del 7 nella giacca, nei bottoni, negli orecchini e soprattutto in quei pendagli e tutte quelle decorazioni legate al segno, al disegno che è più forte. Come riconoscimento nella pittura non c'è -a parte questa immagine importante del tarocco-. Il tarocco viene dipinto una sola volta da una figura femminile tratta dalle carte dei tarocchi, invece nella parte disegnata c'è quasi sempre, in tutti i disegni un tocco, un ritocco legato all'alfabeto ebraico che come ogni lettera dell'alfabeto ebraico rinvia ad un numero, questo discorso è per lui quotidiano, congeniale. Non è mai stato un ebreo ortodosso, ha sempre mangiato di tutto, non ha mai seguito la tradizione legata agli insegnamenti del nonno Isacco ma è stato un libero interprete della sua visione dell'ebraismo attraverso il segno e il disegno, che mi sembra molto più innovativa, liberale... d'altronde come tutta l'educazione familiare che gli ha potuto dare questa grande apertura, fondamentale nei confronti della nuova lettura del mondo ebraico.M.P.M. In continuità...Massimo Riposati. Citerei soltanto l'omaggio che è stato fatto nella mostra che è l'intervento di Vettor Pisani. Cosa fa' questo grande artista, proietta l'ebraicità che appartiene a Modigliani, sulla fronte di Jeanne Hebuterne, che era cattolica anzi più che cattolica. Questa proiezione della stella ebraica sulla fronte della Hebuterne crea una ulteriore triangolazione: Modigliani, il viso della Hebuterne e nella qualità di musa, il ritorno verso l'opera, che è il frutto dell'ispirazione che la musa ha prodotto sull'artista, lì, nell'opera di Vettor Pisani la ricostruzione di un triangolo esoterico. Perché cito questo, perché una parziale mostra nella mostra, l'abbiamo voluta proprio per dimostrare come l'immagine e il pensiero di Modigliani sia stato, è, e probabilmente sarà così influente nella creazione contemporanea. La contemporaneità non è fatta di date, la contemporaneità è un fatto intimo, spirituale di appartenenza e allora la vera identità di Modigliani sarà quella identità che è capace di soffiare nei cuori, ma anche nelle pance, ma anche nelle menti di altri perché stimolati da questo soffio, da questo vento, possano all'interno dei linguaggi che appartengono ai singoli artisti ispirare -come abbiamo visto con Baldo Diodato, Luca Patella, Renato Mambor- è proprio l'ispirazione che viene da un soffio ricevuto. Ecco Modigliani, ancora oggi è capace, per l'altezza e l'ampiezza del suo genio di respirare, di soffiare questo sibilo leggero che ha permesso -noi abbiamo fatto solo una dimostrazione meriterebbe che questo concetto si potesse esprimere in una più ampia mostra- ma abbiamo voluto documentare, nella parte bassa delle Scuderie Aldobrandini, come questo soffio sia ancora vitale e come abbia spinto artisti contemporanei a non rinunciare al proprio linguaggio perché ogni artista ha un proprio linguaggio di cui conosce la grammatica, la sintassi e nessuno di questi ha rinunciato al proprio linguaggio ma si avverte che questo respiro emesso da tutta l'immagine mitica e simbolica di Modigliani che è ancora capace oggi di suscitare in realtà risposte così alte e così evidenti.M.P.M. Nella lettera che Leopold Zbowroski scrive al fratello di Amedeo, Emanuele, informandolo del funerale e poi dei tragici sviluppi familiari, lo descrive così: 'Era figlio delle stelle e la realtà non esisteva per lui' però io credo che l'esempio di Modigliani oggi è poco imitabile...Christian Parisot. Diciamo che tutti gli artisti -non voglio paragonarli a Modigliani- ma tutti gli artisti, anche i più giovani con i quali siamo in contatto -perché continuiamo malgrado tutto nella nostra tradizione a dare una certa visione di possibilità di conoscenza- mi sembra che siano legati a questa forma di idealismo, che è meglio avvenga, meglio sia questa forma di idealismo che non la forma di negazionismo o di pietismo, come sembrano essere ricorrenti in questo momento e invece questo apertura di fantasia, questa apertura di proiezione verso l'alto, ha dato la possibilità a Modigliani, come a tantissimi altri artisti, di emergere senza curarsi evidentemente, degli stati piccolo-borghesi della condizione umana. E' evidente che si tratta di un retaggio post-romantico, sicuramente: il non curare sé stessi, l'essere trasandati, cercare paradisi artificiali, che possono essere droghe, ma anche paradisi quotidiani, come possono essere il vino o l'alcool, l'assenzio, sono piccole tragedie nelle quali si coinvolgono sempre i giovani, lo vediamo anche oggi sono piccole tragedie... che possono sembrare delle piccole trasgressioni ma che possono essere di una gravità, diciamo così, che possono imprimere nella vita di un giovane, un lato negativo, che porterà per tutta la vita. Amedeo Modigliani è stato arrestato cinque o sei volte. Ha passato dei periodi molto corti in prigione, ma sempre in prigione era. Nel XVIII Arrondissement, il famoso commissario che lo conosceva bene, ha avuto anche la possibilità di crearsi una collezione tra Modigliani e Utrillo e gli altri e pur mettendoli in galera e dandogli una matita e qualche colore, la sua collezione si è arricchita. Se noi pensiamo che la sua prima esposizione, il 3 dicembre 1917 alla galleria Berthe Weil, è durata tre ore, perché qualche benpensante gli ha inviato la questura a sequestrare tutti i quadri, facendo chiudere la mostra per oltraggio al pudore! Non cambia mai niente! Cioè anche oggi noi ci troviamo a confrontarci con lo scandalo, che sia orientato verso un'immagine del papa, verso un'immagine del feto, verso un'immagine della vita, questo non è stato ancora determinato e non sarà determinato dalla libertà dell'artista. L'artista ci prova, forse ci solletica, forse ci indica una strada da seguire attraverso una certa trasgressione, trasgressione voluta dall'intelligenza, perché c'è la trasgressione che agisce sul proprio corpo e lo distrugge, si fa del male.M.P.M. Per concludere questa lunga intervista...Massimo Riposati. Io credo che abbiamo espresso il significato di una volontà che è stata una volontà congiunta del presidente Parisot, del sindaco Posa, dell'assessore Stefano Di Tommaso, di realizzare in quella che noi consideriamo una diversa centralità, perché per noi, Frascati rappresenta un punto di riferimento elevato, per l'altezza delle attività che loro svolgono e diciamo una forma di decentralizzazione centralizzata. E' nella estrema periferia della città di Roma ma conserva la propria autonomia. Allora, nel panorama di quello straordinario significato che hanno avuto le grandi Ville Tuscolane, ci è sembrato che portare lì quella mostra, volesse dire, portare un vento di nobiltà in quel mondo ma ricevere anche da quei luoghi, quel respiro, quella diversa atmosfera, quella partecipazione più attenta, quella che qualcuno scioccamente chiama provincia -che io credo non esista perché ognuno è centro di sé stesso e non ci sono province e non ci sono cuori dell'impero- ma quella che apparentemente può essere un aspetto della provincia, abbia potuto una volta respirare con lo stesso battito, con la stessa frequenza, il clima che poi abbiamo verificato. Con Parisot veniamo dalla grande mostra del Museo Puskin che l'istituto ha collaborato a creare, dalla Fondazione Thyssen a Madrid, tutti luoghi dove le mostre su Modigliani chiedono che il nostro istituto e tutti i materiali che Parisot ha raccolto, ereditando la continuità di Giovanna-Jeanne Modigliani, abbiamo verificato come questi documenti siano essenziali anche nelle grandi esposizioni dove ci sono 40 dipinti, 60 dipinti, 100 disegni ma quella documentazione così amorevolmente raccolta crea gli ambienti, crea le condizioni per cui l'osservazione del quadro, diventa più consapevole perché è fatta da qualcuno che è investito da un contesto che non è solo scenografico ma esistenziale, che consente una lettura più alta, più approfondita dell'opera del grande maestro livornese. 

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